Usl Toscana Centro, protesta dei sindacati che chiedono più assunzioni

Senza assunzioni si chiudono i servizi: la RSU respinge al mittente il piano presentato dall’Usl Toscana Centro. Rinnovo del contratto a rischio per 180 interinali: l’allarme di Nidil Cgil. Senza risposte, in arrivo mobilitazioni

E’ stato presentato alla RSU nei giorni scorsi il piano dei fabbisogni di personale, che prevede non solo il mancato reintegro del turn over pensionistico 2023, ma la concreta possibilità di non rinnovare 180 contratti di lavoratori interinali di vari ruoli e profili, oltre a una riduzione del numero degli addetti presenti in Azienda nei prossimi tre anni.
Un piano vergognoso che la RSU rispedisce al mittente, che assolutamente non può essere accettato senza l’indicazione anche del numero dei posti letto da chiudere a seguito di questa diminuzione di personale.
Da anni, ma soprattutto dopo la fine dell’emergenza pandemica, abbiamo assistito a uno strisciante tentativo da parte dell’Azienda sanitaria di smantellare gli standard assistenziali più vantaggiosi per i dipendenti, presenti in alcuni ospedali aziendali, che garantivano a tutti gli operatori delle degenze ospedaliere di godere dei giusti riposi previsti dal Contratto nazionale di lavoro, oltre a offrire prestazioni assistenziali di alta qualità.
Gli standard occupazionali presenti in alcuni servizi della USL Toscana Centro, grazie all’adeguato numero di operatori presenti nei reparti, sono sempre stati in grado di fronteggiare senza affanni alle ore di assenza del personale dovute a un allargamento dei diritti dei lavoratori (estensione congedi parentali, congedo di paternità, permessi legge 104 e legge 151) e alle assenze per i congedi di maternità, mai sostituiti in questi anni.
La piattaforma rivendicativa presentata dalla RSU USL Toscana Centro due anni fa ha fatto propri gli standard assistenziali che prevedono in ogni reparto ospedaliero dell’Azienda sanitaria un turno aggiuntivo infermieristico e l’introduzione di un turno oss h24 in ogni degenza ospedaliera: per questo motivo oggi non può assolutamente accettare il piano fabbisogni del personale presentato dell’Azienda sanitaria.
La RSU ribadisce la richiesta, già presentata nella propria piattaforma rivendicativa, di adottare modello organizzativi ospedalieri e territoriali adeguati al mantenimento della qualità delle prestazioni sanitarie erogate e necessari per la tenuta stessa di tutti i servizi sanitari essenziali, che garantiscano allo stesso tempo ai lavoratori il rispetto delle tutele previste dalle attuali normative contrattuali e legislative.
Da oggi inizia un percorso di mobilitazione di tutti i lavoratori della USL Toscana Centro e di denuncia della grave situazione di disagio organizzativo che sta colpendo tutti i servizi sanitari e amministrativi, ospedalieri e territoriali dell’Azienda.

La RSU stamani in conferenza stampa a Firenze ha presentato il proprio piano dei fabbisogni di personale, che permetta nei prossimi anni di diminuire drasticamente il numero di ore di straordinari e di rientri forzati di tutto il personale e garantisca carichi di lavoro che possano consentire il mantenimento di elevati standard qualitativi nell’erogazione di tutte le prestazioni sanitarie e non. Il piano ha lo scopo di garantire tutto il turn-over, di introdurre in ogni degenza ospedaliera una idonea dotazione di personale che permetta di sopperire alle assenze per congedi parentali, congedi di maternità, lunghe malattie del personale, assenze per i benefici della legge 104 e legge 151 e di introdurre il turno oss in tutti i reparti di degenza.

DIPARTIMENTO INFERMIERISTICO E OSTETRICO

Infermieri 140
OSS 250
ostetriche 13
TOTALE: 400

DIPARTIMENTO TECNICO SANITARIO
100 unità (per il mantenimento del turn over 2023)

DIPARTIMENTO AMMINISTRATIVO
80 unità (per il mantenimento del turn over 2023)

AREA TECNICA
50 unità fra personale tecnico e operaio per applicazione piano PNRR, finanziato con fondi specifici nazionali

TOTALE UNITA’ MANCANTI 600 UNITA’

Piano finanziabile con risorse spese per attività aggiuntiva: per il 2023 8 milioni (pari 234 unità), per il 2022 7,5 milioni (nel 2019 la spesa per abbattimento delle liste di attesa fu di 1,5 milioni).
Se queste richieste non saranno accolte, saranno indette nel più breve tempo possibile tutte le iniziative di protesta e di lotta più opportune.

Firmato: RSU Usl Toscana Centro

Contratti di somministrazione a rischio in Usl Toscana Centro, la preoccupazione di Nidil Cgil

Nidil Cgil Firenze, Prato e Pistoia si unisce all’allarme lanciato dalla Rsu di Usl Toscana Centro in merito al piano dei fabbisogni del personale presentato dall’azienda che prevede la concreta possibilità di non rinnovare 180 contratti di lavoratori in somministrazione (ex interinali) oltre al mancato reintegro del turn over pensionistico 2023 con la conseguente riduzione del numero degli addetti presenti in azienda nei prossimi tre anni che determinerà, come già evidenziato dalla RSU, una riduzione dei livelli di prestazione ai cittadini: una situazione molto preoccupante non solo per questi lavoratori ma per tutti i cittadini di questo territorio perché l’unica conseguenza possibile immaginabile è quella di chiudere posti letto e servizi. E’ concreto il rischio che i lavoratori con contratto in scadenza al 30 settembre avranno una proroga di un solo mese senza avere nessuna certezza se nel mese successivo saranno chiamati a lavoro o meno.
Se inizialmente l’Usl Toscana Centro faceva ricorso al personale in somministrazione per coprire i periodi di ferie estive e invernali, negli anni, e soprattutto con la pandemia di Covid queste lavoratrici e lavoratori sono entrati sempre più in pianta stabile all’interno dei reparti e degli uffici delle strutture sanitarie, raggiungendo in alcuni casi anche diversi anni di anzianità e di esperienza.
Si tratta di infermieri, OSS, tecnici e amministrativi, alcuni dei quali stanno aspettando di essere chiamati dalle graduatorie ed altri che sperano di essere rinnovati in attesa di un nuovo concorso o di altre occasioni di lavoro, magari nel privato. Ad oggi, infatti, la legge Madia non permette a chi ha un contratto di somministrazione di accedere alle graduatorie per le stabilizzazioni anche se ha maturato tutti i requisiti temporali di anzianità.
La Sanità, infine, è il settore dove maggiormente si evidenzia una mancata parità di trattamento tra questi lavoratori e i colleghi di ruolo. È frequente che ai somministrati non vengano concessi i giorni di ferie continuativi come previsto dal contratto, che si chieda loro di coprire la maggior parte dei turni festivi, oppure, che i lavoratori fatichino a vedersi concessi permessi e congedi.
Inoltre, la breve durata dei contratti, di norma tra uno e tre mesi, fanno si che i giorni di ferie vengano liquidati a fine di ogni contratto impedendo di fatto che in estate si godano periodi continuativi di riposo. L’ incertezza relativa al rinnovo dei contratti pone questi lavoratori in una situazione di fragilità che li rende ricattabili costringendoli ad accettare condizioni di lavoro penalizzanti.
Chiediamo quindi che ci sia una revisione del piano dei fabbisogni del personale che preveda la chiusura del contratto in somministrazione solo in vista di una loro sostituzione con personale in graduatoria e che nel frattempo si proceda con il rinnovo di questi contratti per periodi più lunghi di un mese, portando la scadenza almeno a fine anno. Ci uniamo al percorso di mobilitazione indetto dalla Rsu dell’Usl Toscana Centro e a tutte le iniziative di protesta e di lotta future se le richieste proposte congiuntamente non saranno accolte.

Firmato: Nidil Cgil Firenze, Prato e Pistoia

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