“Domare la finanza”, il convegno Fisac Cgil Toscana a Firenze. “Aprire tavolo regionale”

“Inflazione e caro mutui, si apra un tavolo Regione-parti sociali-banche per lenire le difficoltà di famiglie e imprese”: la proposta del segretario generale Fisac Cgil Toscana Paolo Cecchi al convegno “Domare la finanza” a Firenze (ospiti Pd, M5s, SI). Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana): “Occorre definanziarizzare l’economia. Positiva la sospensione del percorso di quotazione in borsa della Multiutility regionale”

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IL VIDEO-RACCONTO

Quanto è rilevante nella vita quotidiana di tutti noi il peso della finanziarizzazione dell’economia? Cosa può fare la politica a livello regionale e nazionale per arginare gli effetti deleteri di una finanza (quasi) senza regole? Sono stati i temi dell’iniziativa Fisac Cgil Toscana “Domare la finanza – Come e perché è giusto rimettere delle regole alla finanza” che si è svolta oggi pomeriggio a Firenze al Fuligno.
Ha detto il segretario generale di Cgil Toscana Rossano Rossi: “L’iniziativa di oggi è stata utile e importante perché bisogna far crescere la conoscenza e la consapevolezza della rilevanza e dell’impatto che le scelte dei grandi fondi di investimento e delle politiche monetarie delle banche centrali hanno sull’economia reale, i settori industriali e manifatturieri, il potere d’acquisto di salari e pensioni. Occorre definanziarizzare l’economia, rilanciare i mercati interni, aumentare con meccanismi di indicizzazione salari e pensioni e soprattutto garantire un controllo del pubblico sui settori strategici dell’economia come i settori energetici, le reti infrastrutturali materiali ed immateriali, gli ambiti della sanità e dello stato sociale assieme ai beni comuni, dall’acqua all’energia. Abbiamo contrastato l’idea di quotare in borsa i servizi pubblici della Toscana della futura Multiutility. Positiva, grazie anche alla nostra iniziativa, le sospensiona del progetto di queste ultime ore”.
“La finanza ha raggiunto dimensioni ipertrofiche e, visti i rendimenti che ha, drena risorse crescenti all’economia reale, ma soprattutto questo quadro evidenzia come ormai i rapporti di forza sono cambiati e i player finanziari riescono ad influenzare significativamente i processi politici e sociali sia europei sia nazionali”, ha spiegato Paolo Cecchi, segretario generale di Fisac Cgil Toscana. Che ha aggiunto: “L’inflazione, il caro mutui e le maggiori difficoltà nell’ottenere nuovi finanziamenti, per imprese e famiglie, sono fenomeni che stiamo riscontrando anche nella nostra regione. Gli ultimi dati toscani ci parlano di un calo nella richiesta di nuovi prestiti da parte delle imprese e di una decelerazione nel flusso di nuovi mutui. Questi aspetti influenzeranno negativamente il Pil regionale e nazionale. E i problemi nazionali e sovranazionali influenzano sempre più anche la dimensione regionale. Infine, la stessa vicenda dell’eventuale quotazione in borsa della Multiutility dei servizi, che ricomprende i comuni di Firenze, Pistoia, Prato, Empoli e altri e che gestisce beni come l’acqua, attraversa ancora una volta il tema della finanza e ripropone la questione di una sana e buona gestione di beni di carattere pubblico. Su questi ultimi aspetti aventi anche caratteri più locali, credo che sia necessario, indispensabile, aprire un tavolo di confronto tra Regione, parti sociali e banche al fine di trovare soluzioni che possano quanto meno affievolire le difficoltà di famiglie e imprese toscane, in attesa, speriamo non vana, che ragionamenti più alti possano svolgersi anche a livello nazionale”

LO SCENARIO

I primi 10 fondi finanziari del mondo gestiscono circa 44mila miliardi di dollari; gli stessi detengono almeno il 50% delle prime 500 società del pianeta. La finanza ha ormai raggiunto una dimensione tale che riesce a modificare i prezzi dei beni reali, e delle materie prime in particolare, distorcendo il normale incontro tra domanda e offerta di mercato in virtù di una speculazione crescente, che si auto alimenta, e che drena risorse all’economia reale. La stretta monetaria messa in atto dalla Banca Centrale europea per ridurre l’inflazione, insieme ad un atteggiamento poco responsabile di molte banche, sta mettendo in difficoltà tanti cittadini titolari di mutui: le rate di quelli a tasso variabile sono salite del 65%. A marzo 2023 il totale delle rate non pagate sfiorava, nel nostro paese, i 15 miliardi di euro. Questi problemi si ritrovano anche in Toscana, ma anche altre questioni: stretta sulle nuove erogazioni del credito a imprese e famiglie, progressiva desertificazione degli sportelli delle banche. Una questione connessa alla finanziarizzazione è anche quella riferita al dibattito in corso sulla possibile quotazione in borsa della Multiutility Toscana

SONO INTERVENUTI AL CONVEGNO:

Paolo Cecchi (segretario generale Fisac Cgil Toscana), Alessandro Volpi (Docente di Storia contemporanea, di Storia del movimento operaio e sindacale e di Storia sociale presso il Dipartimento di Scienze politiche dell’Università di Pisa), Ylenia Zambito (Senatrice della Repubblica italiana, Partito Democratico); Ilaria Bugetti (Presidente della 2° commissione consiliare regione Toscana “Sviluppo economico e rurale”, Partito Democratico); Emiliano Fenu (Deputato della Repubblica italiana, Movimento 5 Stelle); Irene Galletti (Presidente del Gruppo Movimento 5 Stelle Regione Toscana); Giovanni Paglia (Resp. Economia della Segreteria nazionale di Sinistra italiana); Dario Danti (Segretario Regionale di Sinistra Italiana Toscana), Rossano Rossi (Segretario generale della Cgil Toscana)

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