Assolti a Firenze da accusa stupro di gruppo, Cgil Toscana e Cgil: “Più formazione magistrati su violenze di genere”

Assolti a Firenze dall’accusa di stupro di gruppo, la Cgil Toscana: “Abbiamo appreso dalla stampa le motivazioni della sentenza, le sentenze non si commentano si usava dire, ma stavolta non si può rimanere in silenzio, siamo colpite profondamente.
La vicenda conferma purtroppo, e non ne avevamo bisogno, a danno di un’altra donna, la insufficiente attenzione e specializzazione, relativamente a tutti i gradi del processo, sulla violenza di genere ed in particolare sulla violenza sessuale.
Per questo occorre dare corso con forza e tempestività alle linee di indirizzo del Csm che non ha mancato di confermare «la valenza irrinunciabile della specializzazione degli uffici» – requirenti e giudicanti – che trattano i procedimenti relativi ai reati di violenza di genere. Servono specializzazione e formazione della magistratura inquirente e giudicante sui reati di violenza di genere ed in particolare violenza sessuale.
La formazione obbligatoria e qualificata deve costituire inoltre un presupposto inderogabile per il magistrato delegato a trattare questa materia.
Questo il minimo sindacale che pretendiamo perché posso essere assicurata giustizia.

Firmato: Cgil Toscana

LA VICENDA

Donne: Cgil, preoccupante quadro risposta giudiziaria a violenza di genere

“La sentenza di Firenze che assolve due giovani accusati di stupro perché avrebbero commesso ‘un errore’ nella valutazione del consenso della vittima, e che arriva a poche settimane da quella che scagiona un bidello romano perché la molestia nei confronti di una studentessa è durata meno di dieci secondi, ci consegna un quadro fortemente preoccupante della risposta alla violenza di genere, in particolare nei casi di stupro. Pur ribadendo la nostra fiducia nel lavoro della magistratura, sono troppi i casi in cui la risposta giudiziaria è un’ulteriore violenza sulle donne”. È quanto dichiarano la segretaria confederale della Cgil Lara Ghiglione e la responsabile del contrasto alla violenza di genere della Cgil nazionale Giorgia Fattinnanzi.

“Nello specifico – spiegano le dirigenti sindacali – ci colpisce come si perda sempre più spesso di vista la vittima, inficiando tutte quelle battaglie che hanno portato a leggi importanti come la Convenzione di Istanbul, che centra proprio sulla vittima e sulla sua percezione dell’evento traumatico il focus dell’azione delle istituzioni e della magistratura”.

“Per questo ribadiamo con forza la necessità di un’azione costante e mirata di formazione dei giudici, sia inquirenti che giudicanti – concludono Ghiglione e Fattinnanzi – proprio per sradicare deficit e stereotipi che non sono più sostenibili”.

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