Cgil Toscana in Belgio al ricordo della strage sul lavoro di Marcinelle (foto)

“Gli uomini valevano meno del carbone. Ma anche oggi c’è da fare molto di più per la sicurezza sul lavoro”. Ieri una delegazione di Cgil Toscana (composta da Paolo Gozzani, Maurizio Brotini, Mirko Lami e Monica Stelloni), insieme a Inca e Cgil nazionali, era in Belgio (all’interno di un programma di due giorni di iniziative, leggi QUI) alla commemorazione ufficiale della strage sul lavoro di Marcinelle (nel 1956 morirono 262 minatori, di cui 136 italiani con 3 toscani)

67 anni fa, l’8 agosto del 1956, a Bois du Cazier a Marcinelle avvenne la strage sul lavoro in cui persero la vita 262 minatori, di cui 136 italiani (3 toscani: il partigiano Enrico Del Guasta, Otello Bugliani di Massa e Romano Filippi di Fiesole), solo 13 sopravvissero. Fu fatalità o profitto? Come oggi accade oggi, nella maggior parte degli infortuni mortali, quei lavoratori morirono perché l’azienda non mise in sicurezza il sito, nonostante vi fossero state segnalazioni. Cavi e tubazioni non adeguati e non incanalati, ma soprattutto legname scadente usato per sostenere le arcate degli scavi di carbone, in una miniera di terza categoria dove il ferro veniva sostituito da legname che, alla prima scintilla, prese fuoco provocando un disastro per il quale nessuno ha pagato. I minatori che avevano lasciato l’Italia, convinti dal manifesto rosa che lasciava credere che avrebbero trovato condizioni ottime per sé e per le proprie famiglie, erano invece il frutto di un accordo con il quale il nostro Paese scambiava lavoratori per il carbone. Gli uomini valevano meno del carbone, erano carne da macello. Dopo un viaggio in treno in condizioni complicate, venivano alloggiati in baracche di ferro, lasciate libere dai prigionieri tedeschi che lavoravano nelle miniere, prima di loro.
Oggi non esiste più il sito produttivo di Marcinelle, l’evoluzione ci ha portato avanti e il consumo di carbone è fortunatamente quasi dismesso. Marcinelle è divenuta patrimonio dell’Unesco.
Guardandoci intorno vediamo che il mondo del lavoro non è cambiato, anche oggi esiste questo fenomeno nel nostro paese dove nelle campagne, nell’edilizia, vi sono immigrati che spesso lavorano non in regola, senza diritti, con il caporale che la fa da padrone. Questo perché, anziché imparare dagli errori del passato, c’è stata una politica che ha abbassato i diritti, perseguita per convenienze; e c’è una legge europea, la famosa direttiva Bolkestain, che consente di pagare i lavoratori con le paghe dei paesi di loro provenienza, creando differenze enormi tra lavoratori all’interno del mercato del lavoro. Insomma, dalle stragi come quella di Marcinelle, qualcosa, sotto l’aspetto della sicurezza nei luoghi di lavoro è migliorato ma per tante altre cose siamo sempre fermi ai primi del ‘900.

Firmato: la delegazione della Cgil Toscana a Marcinelle

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