Cup, Filcams Cgil-Fisascat Cisl-UilTrasporti: “Inaccettabile scaricare responsabilità liste d’attesa su operatori”

Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltrasporti UIL regionali: “Inaccettabili le responsabilità per le liste di attesa scaricate sui lavoratori”

Firenze, 5-8-2023 – Come Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltrasporti UIL regionali, siamo ben contenti che l’assessorato alla sanità intenda migliorare il servizio di prenotazione unica di visite ed esami, i CUP, migliorando i tempi di risposta alla richiesta di prestazioni, tanto che questa discussione è aperta con le Confederazioni regionali.
Come categorie che seguono gran parte dei lavoratori dei CUP riteniamo però inaccettabili le dichiarazioni che leggiamo oggi sui giornali del Direttore Gelli. Praticamente lasciano intendere che le inefficienze, le risposte di “liste chiuse” o tempi lunghi per ottenere la prestazione, siano una responsabilità degli operatori del CUP.
I lavoratori in appalto che svolgono questo servizio non sono coloro che “costruiscono i calendari degli appuntamenti”, ma soltanto coloro che li riempiono. E sono quegli operatori che subiscono le reazioni degli utenti, perché sono la “faccia” delle Asl, ma non i decisori. E sono anche coloro che spesso di fronte allo sgomento di chi attende una prestazione e non trova risposta adeguata, si adoperano per proporre soluzioni di sedi differenti rispetto a quelle richieste, sempre nei limiti delle possibilità consentite. Sempre con estrema professionalità e responsabilità per il servizio che svolgono.
Saremo ben contenti di vedere una formazione omogenea su tutto il territorio regionale, perché è vero, le aziende che gestiscono il servizio sono molteplici e non tutte uguali, ma anche le Asl sono tre e non tutte ad oggi hanno la stessa impostazione di gestione del servizio.
Saremmo altresì contenti, stante l’importanza ma soprattutto la delicatezza del servizio di cui parliamo, di poter ragionare anche di reinternalizzazione del servizio stesso, abbandonando la strada dell’appalto. Ma questo è un ragionamento che ovviamente presuppone destinazione di risorse per il personale, tutela occupazionale per chi oggi e da anni svolge questo servizio, da fare con l’assessorato, insieme alle categorie sindacali di riferimento e alle Confederazioni.
Così come è chiaro che anche il processo di riorganizzazione annunciato oggi dall’assessore Bezzini, dovrà necessariamente passare da un confronto con le OO.SS. di categoria e Confederali.
Per tutto questo respingiamo quanto letto nelle dichiarazioni odierne, auspicando di non sentire più che i problemi di risposte della sanità toscana derivano dai lavoratori.

Filcams CGIL, Fisascat CISL e Uiltrasporti UIL regionali

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