Strage di Marcinelle, Cgil Toscana in Belgio alle iniziative di ricordo

Marcinelle, Belgio, 8 agosto 1956, strage sul lavoro: memoria viva tra presente e futuro. Due giorni densi di appuntamenti tra Charleroi e Bois du Cazier per Cgil e Inca (presente anche una delegazione di Cgil Toscana). “La tragedia dei minatori italiani diventi spunto per progettare l’Europa dei diritti”

Bois du Cazier, a Marcinelle, è un luogo della memoria per tutti. È il simbolo di una grande tragedia sul lavoro, ma anche un monito per ripensare il presente e il futuro dell’Europa unita. L’appuntamento per ricordare quell’8 agosto del 1956, quando 262 minatori immigrati, di cui ben 136 italiani, morirono nelle profondità della miniera, rimane per il nostro Paese un momento importante per ricordare il sacrificio del lavoro, ma anche un impegno imprescindibile di riflessione da parte dei sindacati.

La Cgil, con il Patronato Inca, si era insediato da subito a Marcinelle per cercare di tutelare i pochi diritti dei lavoratori italiani arrivati in Belgio nell’ambito del famigerato accordo “uomo-carbone”. Un accordo che in 10 anni vide più di 140.000 italiani lasciare le macerie dell’Italia postbellica, e in cui l’emigrazione verso le miniere della Vallonia rappresentava talvolta l’unica possibilità per sfuggire alla miseria. Quest’anno, come sempre, la Cgil sarà presente alla commemorazione ufficiale. Ma stavolta l’impegno del sindacato italiano si farà ancora più incisivo.

È infatti molto denso il programma delle iniziative previste in occasione, e in prossimità, dell’anniversario della tragedia. Il sindacato di Corso Italia, con la collaborazione dell’Inca nazionale e dell’Inca Belgio, anticiperà di un giorno le commemorazioni, coinvolgendo organizzazioni dei lavoratori e istituzioni belghe, oltre a numerosi esponenti delle comunità regionali italiane.
Ci saranno delegazioni dell’Emilia Romagna, Toscana (con Paolo Gozzani, Maurizio Brotini, Mirko Lami, Monica Stelloni), Marche, Abruzzo, Calabria, Lazio, Umbria, Lombardia e Sardegna, territori che hanno storicamente dato un enorme contributo all’emigrazione italiana in Europa e nel mondo .

Quindi, lunedì 7 agosto dalle 10:00 a 12:00 è previsto un incontro presso la sede del sindacato Fgbt di Charleroi. Successivamente, una parte della delegazione della Cgil parteciperà a una iniziativa del sindacato belga in piazza. Alle 14.30, poi, proprio presso il sito di Bois du Cazier, è stato organizzato un convegno dal titolo “Marcinelle simbolo dell’Europa: Immigrazione, Sicurezza su lavoro e Democrazia”. Saranno presenti Filippo Ciavaglia, responsabile per le politiche europee dell’Area Internazionale della Cgil, la segretaria confederale Maria Grazia Gabrielli, Sara Palazzoli dell’Inca, il presidente della Fondazione Di Vittorio Francesco Sinopoli, la vicepresidente dell’Anpi Mari Franceschini, oltre al sindaco di Charleroi Paul Magnette e al console italiano Pier Forlano.

A seguire, dalle 19.30, presso la Maison de 8 heures, ci sarà una “pastasciutta antifascista” insieme alla comunità italiana locale, i cui proventi saranno devoluti alle popolazioni dell’Emilia Romagna colpite dall’alluvione. Il giorno dopo, l’8 agosto, tutta la delegazione parteciperà alla commemorazione ufficiale presso la miniera.

“I temi che abbiamo voluto porre all’attenzione del mondo del lavoro in Italia e in Europa sono sintetizzati nel titolo che abbiamo voluto dare alla giornata – spiega Filippo Ciavaglia -. Ovviamente l’iniziativa fa riferimento alle dinamiche dell’emigrazione italiana all’estero, ma non vogliamo solo ricordare la tragedia di Marcinelle, vogliamo fare il punto sulla condizione degli emigrati, attualizzandola con uno sguardo sui flussi migratori che oggi investono l’Europa e il mondo intero.”

C’è poi il tema della sicurezza sul lavoro: “Abbiamo di fronte un quadro drammatico nel nostro Paese, ma anche in Europa e fuori dai confini europei. Ricordando quello che è successo a Bois du Cazier e l’impegno profuso dall’Inca, vorremmo che questo sito diventi un luogo vivo, dedicato alle iniziative internazionali e comunitarie sulla sicurezza e sulla democrazia. È questo l’appello che, insieme al sindacato Fgbt, lanciamo alla Comunità Europea”. A Bois du Cazier, insomma, la storia dell’emigrazione italiana, della sicurezza sul lavoro e della democrazia deve essere praticata lungo tutto l’arco dell’anno. “Vogliamo che i diritti che difendiamo siano più esigibili in un’Europa che non è ancora completa nella sua costruzione sociale”, conclude Ciavaglia.

 

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