“Le decisioni del governo in merito al Pnrr sono a dir poco preoccupanti. Si cancellano progetti per ben 16 miliardi che riguardano, tra l’altro, il rischio alluvione, il dissesto idrogeologico, gli investimenti per la decarbonizzazione, solo per fare qualche esempio. Lo stesso avviene per la sanità territoriale e per i progetti dei Comuni. Si rischia, in questo modo, di compromette gli obiettivi strategici del Piano sull’ambiente, sulla conversione ecologica, sul rafforzamento del welfare, sulla riduzione delle diseguaglianze e dei divari territoriali”. Lo afferma il segretario confederale della Cgil nazionale Christian Ferrari.
“Il metodo, se possibile, – aggiunge il dirigente sindacale – è peggio del merito. Siamo di fronte a scelte unilaterali e alla cancellazione, di fatto, del confronto con le parti sociali previsto sia dai regolamenti europei che dalla normativa italiana”.
“Il ministro per gli affari europei, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto, – rende noto Ferrari – ci ha fatto pervenire oggi pomeriggio la richiesta di trasmettere, entro il 1° agosto, le nostre osservazioni. Cosa che, ovviamente, faremo, ma questo non ha nulla a che fare con una vera negoziazione e con il confronto preventivo previsti dalle norme”.
“Stiamo parlando di un piano – conclude il segretario confederale della Cgil – che, non va mai dimenticato, non appartiene al governo in carica, ma riguarda l’intera società italiana”.