Demolizione alle ex acciaierie, nube di polvere su Piombino (Li), protestano i sindacati

Una nuvola di polvere si è alzata il 26 luglio su Piombino (Li), in provincia di Livorno, durante l’abbattimento di una porzione di capannone all’interno delle acciaierie Jsw. Sui social molti cittadini di diversi quartieri hanno testimoniato la loro preoccupazione per la composizione chimica di quella nube che si espandeva minacciosa sulla città trasportata dal vento. “Questo vuol dire bonificare?” chiede un utente. “Per smantellare bisognerebbe mettere in sicurezza la cittadinanza” scrive un’altra cittadina. Le reazioni indignate e spaventate alla demolizione di parti di capannoni abbandonati sono state centinaia e denunciano che non è la prima volta. L’enorme la massa di polveri che si è riversata sulle case vicine all’ex area a caldo delle acciaierie ha scatenato, oltre alla rabbia dei piombinesi, la denuncia dei partiti e spinto il Comune a presentare un esposto. La questione arriverà in parlamento.

Il Comune presenta un esposto

“Il Comune si è immediatamente attivato – dichiara il sindaco Francesco Ferrari – contattando i soggetti preposti alla tutela della salute e dell’ambiente affinché siano effettuati i controlli sul rispetto delle normative. Considerata però la gravità dell’episodio abbiamo reputato necessario un atto di approfondimento più forte: presenteremo un esposto alla Procura della Repubblica per richiedere che l’autorità accerti quanto avvenuto, verificando la presenza di eventuali reati ambientali e contro la salute pubblica. Scene come quella avvenuta ieri non possono più presentarsi. Piombino sta costruendo un futuro in cui la qualità della vita e la salubrità delle condizioni ambientali sono un elemento fondamentale: gli smantellamenti sono sicuramente un passo obbligato di questo percorso, ma prima di qualsiasi altra considerazione deve essere tutelata la sicurezza dei cittadini”.

La denuncia di partiti e sindacati

L’Unione Comunale Pd Piombino in una nota scrive: “Avevamo già denunciato l’andamento degli smantellamenti che a nostro avviso non erano condotti seguendo le migliori pratiche. Il Comune è stato assente allora, con risposte evasive e colme di indifferenza e continua a farlo oggi. Gli smantellamenti sono attività inquadrate negli Accordi di Programma e tutte le istituzioni sono chiamate a vigilare sugli adempimenti ambientali, procedurali e di sicurezza sul lavoro. Per questo nelle prossime ore ci attiveremo attraverso i canali ufficiali per portare all’attenzione di tutte le autorità competenti ciò che sta accadendo a Piombino. Quelle gigantesche nuvole di polveri di cui si ignora il contenuto sono l’ennesimo schiaffo, speriamo l’ultimo, di JSW alla dignità dei piombinesi”.

Le segreterie provinciali di Fim-Fiom-Uilm, insieme agli Rls Jsw e Piombino Logistics, parlano di “ennesimo episodio vergognoso e inaccettabile”

“In questi mesi il sindacato ha chiesto più volte all’Amministrazione Comunale e all’Assessore di organizzare incontri con Asl e Arpat, con la presenza dei responsabili dell’azienda appaltante e appaltatrice, perché ritenevamo che i lavori stessero avvenendo in maniera approssimativa e non garantissero il rispetto delle norme su ambiente e sicurezza. Ricordiamo i molti polveroni diffusi all’interno dello stabilimento e in città durante gli smantellamenti ed il grave incendio del gasometro dello scorso marzo durante la sua demolizione”. “Gli allarmi lanciati da Fim-Fiom-Uilm sono rimasti inascoltati dalle istituzioni coinvolte, dagli Enti preposti e da molte figure politiche locali” scrivono i sindacati in una nota.

La risposta dell’amministrazione comunale: “Impegni disattesi”

L’amministrazione a guida centrodestra di Piombino chiarisce di aver “affrontato il tema della sicurezza e della tutela della salute in riunioni e tavoli di confronto alla presenza degli enti preposti, dei sindacati e anche con un confronto diretto con l’azienda incaricata delle demolizioni. Nel corso di questi incontri ci sono state date assicurazioni sulla sicurezza della prosecuzione delle attività di demolizione, che fino ad oggi erano state rispettate. Tra le garanzie, l’onere da parte dell’impresa di avvisare puntualmente nei momenti in cui fossero realizzate operazioni delicate, proprio perché molti impianti si trovano in prossimità del centro abitato. Sono state inoltre richieste più volte le necessarie tutele di salubrità e sicurezza anche per i lavoratori coinvolti nelle attività. Oggi appare evidente che invece alcuni di questi impegni sono stati disattesi: per questo motivo chiederemo immediatamente un nuovo confronto urgente con JSW, la ditta appaltatrice e i rappresentanti dei lavoratori, perché deve essere fatta la massima chiarezza su quanto accaduto”.

Fonte: Repubblica Firenze

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