I lavoratori e le lavoratrici dei Musei di Volterra (Pi) non hanno ancora ottenuto il ritiro del bando di gara da parte dell’amministrazione comunale. La lotta per la salvaguardia dell’occupazione prosegue attraverso la proclamazione dello stato di agitazione, inviata ieri al prefetto. Si tratta un percorso ormai obbligato verso lo sciopero.
“Non comprendiamo come sia possibile che, dopo la richiesta di ritiro del bando da parte dell’Assessore alla Cultura Danti, dichiarata anche alla stampa in questi giorni, ancora siamo in attesa di una risposta da parte dell’amministrazione comunale che ha l’indicazione politica, ma non la segue“ dicono dalle segreterie di Filcams e Fisascat. “Non è nell’interesse di nessuno proseguire in questo modo e mentre l’amministrazione discute su chi, come e se procedere al ritiro del bando di gara, nel frattempo i lavoratori fanno le spese di questo indugiare”.
La situazione è ancora più paradossale se si pensa che il Comune di Volterra, a firma del sindaco Santi, ha siglato con Cgil, Cisl e Uil già dal 2019 un protocollo d’intesa sugli appalti per la salvaguardia occupazionale e il miglioramento delle condizioni di lavoro. Questo protocollo è stato approvato all’unanimità dal consiglio comunale ed oggi non viene rispettato.
Il servizio richiesto all’interno del capitolato non sembra rispettare neppure il numero di lavoratori indicato dalla Soprintendenza per garantire la fruibilità dei musei, che danno occupazione attualmente a più di trenta operatori. Questo numero potrebbe calare drasticamente la prossima estate se rimarrà questo bando di gara. È per questo che noi non ci fermiamo, ma proseguiremo con la nostra battaglia, perché non ammettiamo che resti indietro qualcuno.