Fimer (Terranuova Bracciolini, Ar), botta e risposta sindacati-azienda su pagamento stipendi

Fimer (Terranuova Bracciolini, Ar): 400 lavoratori in attesa dello stipendio. Ma consulenti e collaboratori vengono comunque pagati. Cgil, Cisl e Uil chiedono una smentita delle voci che circolano in azienda

In una fase così critica e delicata, circolano voci che se veritiere sarebbero di una gravità assoluta.
Mentre ad oggi quasi 400 lavoratori sono in attesa dello stipendio, nonostante attori principali, necessari e fondamentali per garantire la ripresa e continuità produttiva, voci insistenti fanno trapelare di bonifici e pagamento di retribuzioni cospicue a collaboratori e consulenti.
Se le voci fossero fondate, in un momento drammatico in cui l’azienda rischia il crac e i dipendenti lo stipendio, saremmo di fronte ad un fatto gravissimo e irresponsabile. L’ennesimo. Come quello di prosciugare la poca cassa a disposizione non certo per comprare componenti e dar conforto alle maestranze ma per anticiparsi compensi.
A tal proposito, come organizzazioni sindacali, abbiamo chiesto al consiglio di amministrazione smentita ufficiale e immediata con atti a supporto e dimostrazione del non percezione di reddito a titolo di consulenze e collaborazioni in giugno 2023 e fuoriuscite di cassa con rendicontazione pagamenti.

LA RISPOSTA DI FIMER

Fimer, ‘stipendi dipendenti saranno pagati’

“Il principio che viene seguito dal cda” di Fimer “in questo frangente è di pagare le prestazioni essenziali rientranti all’interno del cosiddetto corrente. In base a ciò, saranno integralmente pagati gli stipendi dei dipendenti a decorrere dal 21 di giugno (data di ingresso nel ‘nuovo concordato’), entro e non oltre il 31 luglio. Si precisa che nessun membro del cda ha ricevuto alcun compenso relativo alle competenze di giugno, ad eccezione del presidente. Tuttavia, con riferimento al trimestre luglio – settembre, si è limitato ad incassare il compenso relativo al mese di luglio. Con riferimento ai professionisti le cui prestazioni risultano essenziali per la sopravvivenza stessa di Fimer sono invece stati pagati solo i debiti correnti, peraltro in misura inferiore rispetto a quanto contrattualmente pattuito”. Così in una nota l’azienda in risposta ai sindacati sulle voci che “parlano di bonifici e pagamento di retribuzioni cospicue a collaboratori e consulenti”. Riguardo ai professioni, precisa l’azienda, si tratta di soggetti “che stanno lavorando quotidianamente, compresi, nel caso del consulente legale e dell’attestatore, i giorni festivi, e il cui contributo è assolutamente indispensabile. Ad ogni modo, nella non creduta ipotesi in cui questi incassi mai dovessero risultare violativi della par condicio (in caso di liquidazione giudiziale), tutti i soggetti in questione si sono detti disponibili a riversare nelle casse dell’azienda quanto da ultimo percepito”. (ANSA).

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