Tavolo Salute: Cgil, su 18 esperti nemmeno una donna, occorre modificarne composizione nel rispetto differenze e competenze di genere
“Un autogol clamoroso che non solo emargina e discrimina esperte e studiose ma che dimostra la considerazione che il ministro Schillaci ha della rappresentanza, dal momento che le donne sono il 51,2% della popolazione italiana, non una minoranza”. Così Lara Ghiglione, segretaria confederale Cgil con delega alle politiche di genere, commenta le nomine del ministro della salute Orazio Schillaci relative al Tavolo ministeriale finalizzato a “rafforzare l’integrazione tra ospedale e territorio” che su 18 componenti non prevede nemmeno una donna.
“Come tutti gli studi e le statistiche dimostrano, – osserva Ghiglione – dopo anni di emarginazione e sottovalutazione, anche grazie a norme nazionali e comunitarie che via via hanno promosso e sancito il principio della parità di genere, le donne ormai sono in tutti i settori professionali, con studi e performance elevatissimi, anche in sanità oltre che, per esempio, alla guida di prestigiosissimi atenei italiani.
Ma il ministro Schillaci – aggiunge Ghiglione – pur facendo parte di un governo guidato da una donna, pare non essersene reso conto e costituisce un organismo tecnico composto da soli maschi, attingendo a criteri discriminatori rispetto alle competenze di genere e anche a quelle sindacali dal momento che non ha indicato nessun rappresentante dei sindacati confederali che pure in Italia sono quelli maggiormente rappresentativi delle lavoratrici e dei lavoratori ”.
“La Cgil, nello stigmatizzare la scelta anacronistica del ministro, lo invita a modificare con urgenza la composizione del Tavolo, organismo tecnico di consultazione e proposta, costituendo così un organismo sicuramente più adeguato a perseguire i fini che si prefigge, che riguardano tutta la popolazione italiana e non solo la parte maschile”, conclude Ghiglione.