Flai Cgil-Fai Cisl-UilA Toscana, “serve giusta remunerazione per filiera alimentare”

“Non dovremmo limitarci a sentire il buon sapore dei prodotti toscani, dovremmo trovarci anche il dolce della legalità, della giusta remunerazione e del rispetto di tutti i lavoratori coinvolti nella filiera alimentare; e saper riconoscere l’amaro dell’illegalità, dello sfruttamento e del caporalato”. Lo hanno detto Flai Cgil-Fai Cisl-UilA Toscana alla Conferenza regionale dello sviluppo rurale in corso a Firenze. “Quando leggiamo i marchi Dop, Igt, Doc e quando parliamo con enfasi di qualità alimentare – hanno spiegato – dovremmo porci anche questo problema morale. Non vantiamoci se in Toscana il 30 novembre 1786 abbiamo abolito la pena di morte, ma preoccupiamoci seriamente che nel 2023 abbiamo forti problemi di caporalato, apice dello sfruttamento della persona. Abbiamo numeri preoccupanti di morti e incidenti gravi sul lavoro, soprattutto in agricoltura, abbiamo inadempienze contrattuali che se non sfociano esattamente nella definizione del termine ‘caporalato’ sono pur sempre uno sfruttamento della persona. Se vogliamo parlare di qualità alimentare, facciamo in modo che questa qualità ricada anche su chi la produce”. I sindacati hanno inoltre citato gli operai forestali, che “sono stati incensati lo scorso 17 maggio” in occasione della giornata dedicata ai professionisti dell’antincendio boschivo svoltasi alle Cascine, “e che ora in sede di rinnovo contrattuale sarebbe opportuno remunerare in modo adeguato, per quanto vengono elogiati”. (ANSA).

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