Dopo la forte crescita, in parte favorita dall’inflazione, che ha caratterizzato nell’ultimo anno, (+32,2% sul 2019 pre-pandemia), l’export delle imprese della provincia di Lucca, nel 1° trimestre 2023, registra un calo per il secondo trimestre consecutivo (- 4,3% sul 4° trim 2022 e -15,7% sul 3° trim 2022).
Lo rileva l’elaborazione effettuata dal gruppo dati e ricerche della Cgil di Lucca, coordinato da Enrico Cecchetti, sui dati Istat appena resi disponibili.
Entrando nel dettaglio, in riferimento ai sei principali settori dell’export provinciale che valgono circa tre quarti del totale, al primo posto troviamo il “cartario” che copre oltre il 30%, ma registra un calo nei primi tre mesi dell’anno rispetto agli ultimi due trimestri del 2022 rispettivamente del 5% e del 9%. Dopo la forte crescita registrata nel 2022 rispetto al 2021 (+63,2%) il calo del “Cartario” pare avere ancora le caratteristiche dell’assestamento, da verificare in un periodo più lungo.
Al secondo posto troviamo il “meccanico”, rappresentato in larga parte da macchinari per cartiere, che registra invece un calo assai più significativo, rispettivamente del -23,7% sul terzo trimestre 2022 e -38,4% sul quarto.
Meno significative le oscillazioni trimestrali della “cantieristica navale” (-57,1% sul 3° trimestre 2022, ma +73,5% sul 4°), che ha cicli di lavorazione, consegna e fatturazione molto lunghi e che quindi presenta un andamento da valutare in una prospettiva almeno annuale.
In significativa ripresa, dopo un lungo periodo molto negativo, appaiono i comparti “calzature e abbigliamento” (+46,7% rispetto al 3° trimestre 2022 e +35% sul 4°), mentre, considerato l’aumento dei prezzi, sostanzialmente stabile può essere considerato il comparto “alimentare” (+9,9% e +4,6%). Il settore “prodotti della metallurgia” presenta un andamento diversificato rispetto agli ultimi trimestri del 2022 (+3,8% e +41,7%), per cui anch’esso merita una valutazione in una prospettiva più lunga.
“Seguire costantemente i dati dell’export a livello locale – evidenzia Fabrizio Simonetti, segretario generale della Cgil di Lucca – è molto importante per l’economia ed il lavoro in una realtà produttiva diversificata e fortemente proiettata sui mercati esteri come quella della nostra provincia. Alcuni segnali che si possono leggere in relazione all’andamento dell’export nei primi mesi dell’anno in corso non sono confortanti. Soprattutto perché pesano le politiche ciecamente restrittive della BCE e gli effetti perversi di crescenti manovre speculative sull’energia e materie prime che possono colpire pesantemente anche il nostro tessuto produttivo nei prossimi mesi. Inoltre il quadro geopolitico complica il commercio verso alcune aree del mondo e crea frequenti problemi alle imprese nelle filiere delle forniture. Intanto continuano a mancare politiche industriali, fiscali e del lavoro adeguate a livello nazionale e le scelte finora compiute dal governo continuano ad incentivare il lavoro povero e precario”.
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