“I dati diffusi oggi da Istat sono molto preoccupanti e mostrano quanto sia un grave errore perseverare nella cancellazione del Reddito di Cittadinanza che, nonostante le criticità, in questi anni ha contribuito a ridurre divari e disuguaglianze. Per questo chiediamo di modificare il decreto lavoro”. Così la segretaria confederale della Cgil Daniela Barbaresi commenta il Report sulle condizioni di vita e reddito delle famiglie nel 2021-2022 pubblicato questa mattina dall’Istituto nazionale di statistica.
Per la dirigente sindacale “la conferma che quasi un quarto della popolazione – il 24,4%, pari a 14,3 milioni di persone – nel 2022 sia ancora a rischio povertà o esclusione sociale non può essere ignorata. Così come gli 11,8 milioni di persone a rischio povertà (il 20,1%), i 2,6 milioni di individui in condizione di grave deprivazione materiale e sociale (il 4,5%), cui si aggiunge il 9,8% di persone che, nel 2021, viveva in famiglie a bassa intensità di lavoro. Sono numeri che richiedono un’azione straordinaria e integrata da parte del Governo per prendere in carico tutta la popolazione in condizione di bisogno, senza operare scelte arbitrarie e categoriali come si sta facendo con le misure previste dal ‘decreto lavoro’ o introducendo versioni moderne delle tessere ‘annonarie’ come la ‘Carta per la spesa alimentare’ che esclude proprio i più poveri”.
“La legge di conversione del decreto lavoro è ancora in discussione in Senato – sottolinea in conclusione Barbaresi – e occorre intervenire subito per modificarne le previsioni. Il Report Istat è, infatti, l’ennesima conferma che cancellare il Reddito di Cittadinanza per introdurre una misura rivolta solo a una parte della popolazione, individuata con criteri parziali ed escludenti, è un drammatico errore che avrà preoccupanti conseguenze sociali quando, nel mese di agosto, centinaia di migliaia di famiglie perderanno l’unica forma di sostegno al reddito che percepiscono”.