Pistoia, la denuncia Fp Cgil: a rischio i 36 posti di lavoro di Esculapio

Estar (l’ente di supporto tecnico amministrativo regionale) ha bandito un concorso per l’assunzione di personale pubblico con la finalita di dare risposte dirette a chi chiamasse i numeri 112, pe richiedere l’attivazione dei servizi di emergenza, e 116117, per l’accesso alle cure mediche non urgenti e ad altri servizi sanitari territoriali a bassa intensità e priorità di cura. Attualmente il servizio è garantito grazie alle professionalità espresse dai lavoratori di Esculapio. Nel bando di concorso, però, non si ritrova la valorizzazione delle esperienze dei professionisti di Esculapio che potranno
vantare non più di 13 punti su 100 quale elemento esperienziale per la continuita del lavoro e della competenza espressa sul Servizio. Il concorso – secondo la FP CGIL di Pistola – è un terno al lotto organizzato in maniera incauta che rischia di non premiare i più competenti e di determinare la loro
disoccupazione. “Con questo bando di concorso si disperderanno l’abilità e la pratica tecnica impoverendo un servizio che fino ad ora aveva raggiunto tutti gli obiettivi aziendali e la piena soddisfazione della
cittadinanza. Molti avoratori rischiano proprio posto di lavoro per una scelta irrazionale della Direzione della ASL Toscana centro che procedera ad assumere i piu abituati a fare i concorsi invece che i più capaci – gli attuali operatori – nel lavoro.” Questa la denuncia di Andrea Carli della FP CGIL di Pistoia che illustra un ulteriore rischio. “Nel periodo 2020 – 2021 in ASL Toscana Centro si sono ridotti di 130 unità gli infermieri passando da 6248 a 6118 ed è prevista una riduzione delle spese del personale di 6,225 milioni di Euro nell’anno 2023 rispetto a quanto già speso nel 2022. Il taglio governativo, già in atto, porterà entro l’anno 2026 il rapporto tra spesa sanitaria e PIL al 6,1%/6,2% collocandosi molto al di sotto della media Ue. In questo contesto e in questa prospettiva – conclude il sindacalista – l’ASL assume personale non sanitario erodendo risorse altrimenti impiegabili nell’assunzione delle professionalità carenti come infermieri, tecnici sanitari e operatori socio sanitari. In questo quadro oltre al danno sanitario si somma, con il concorso in atto, la beffa della perdita di posti di lavoro in realtà attualmente stabili.”

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