La sicurezza sul lavoro è un tema attorno al quale, nel nostro Paese, numerose riforme si sono succedute negli anni: la necessità di creare ambienti lavorativi sempre più sicuri e che al tempo stesso rispettino la normativa vigente è un argomento che riguarda tutti, non solo i lavoratori o il sindacato; soprattutto è un obbligo non delegabile del datore di lavoro.
Purtroppo, troppo spesso si riscontra che nel sistema individuato c’è una falla che, poi, è causa di infortuni o, nella loro forma più grave, di morte.
Non possiamo più attendere oltre, non possiamo più contare i lavoratori e gli studenti morti sul lavoro o durante un’esperienza formativa in azienda.
Ogni 15 secondi nel mondo muore una persona in un incidente sul lavoro, ogni 15 secondi nel mondo 153 lavoratori hanno un infortunio.
Dobbiamo fermare questa strage.
La prevenzione resta il fattore determinante che svolge il ruolo significativo per ridurre il rischio sul posto di lavoro e per garantire un ambiente sicuro nel quale il lavoratore sappia di poter svolgere le proprie mansioni senza correre alcun tipo di rischio.
La normativa stabilisce inoltre le figure chiave ed il ruolo che quest’ultime sono impegnate a svolgere per garantire il massimo livello di approfondimento volto a mettere in atto tutte le azioni necessarie all’incolumità del lavoratore.
Nell’articolo apparso sul «Il Tirreno» di Livorno, il Segretario Generale della Filctem CGIL Provincia di Livorno, Stefano Santini, segnala la difficoltà incontrata da un RLS di un’azienda e dalla stessa struttura sindacale nel ricorso all’intervento degli organi di controllo preposti dopo aver tentato inutilmente di porre rimedio ad una situazione di evidente pericolo attraverso le procedure previste nel rapporto con il datore di lavoro.
Questo ci pone di fronte a due questioni che devono essere prontamente affrontate: una è quella di rafforzare il ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza e l’altra è quella che preveda misure per il potenziamento delle strutture preposte al controllo ed alla vigilanza attraverso inserimenti di personale negli organici. Non è accettabile attendere e sperare che non accada niente.
La sicurezza non è un optional cui possiamo rinunciare, perché il costo è troppo alto; e neanche possiamo permetterci che l’azione degli organi di vigilanza possa essere delegata a privati replicando quanto fatto recentemente riguardo al contrasto all’illegalità ed all’abusivismo professionale.
Firmato: Gianluca Persico, segretario generale Filctem Cgil Toscana