Sicurezza sul lavoro, la Cgil Toscana: “Gli organi di controllo considerino le segnalazioni del sindacato”

Nel nostro bel paese non si riesce a fare quel passo da gigante necessario per abbattere tutti i dati che riguardano gli infortuni sui luoghi di lavoro e forse è dovuto al fatto che manca una sinergia di squadra tra i vari ruoli che operano nel mondo della sicurezza sul lavoro infatti, nel ruolo che abbiamo come sindacato, come RLS, RLST, non siamo presi molto in considerazione e questo non è utile al sistema che è molto complesso e articolato.
L’articolo apparso su Il Tirreno di Livorno (LEGGI QUI), dove il Segretario Generale della Filctem-Cgil della prov.di Livorno evidenzia delle assurdità che ci devono far rabbrividire tutti, deve far riflettere.
Abbiamo attraversato il periodo della pandemia, dove il quadro dei dati su infortuni, aveva un aspetto diverso dato dal molto lavoro eseguito in smart working, oggi però la piaga del nostro Paese è tornata ad essere ancora tragicamente insanabile. È evidente che per far capire la gravità, ogni volta che si affronta il tema della sicurezza, come Sindacato, siamo costretti a citare i dati: anno 2022, 790 infortuni mortali sul lavoro e 300 in itinere. Un dramma che è chiaro a tutti. Quindi la CGIL Toscana, chiede di non fermarsi ai dati ma di PROCEDERE NEL FARE quelle azioni che possono portare ad un miglioramento perché ognuno di noi quando esce di casa per andare a lavoro, vuol tornare alla sera dalla sua famiglia.
Per il FARE significa che i delegati, gli RLS, i RLST, delle Organizzazioni Sindacali, non vengano snobbati ma ascoltati e quando vi è una segnalazione, questa viene fatta perché non vi è un rapporto costruttivo tra RLS, RLST, delegati e l’azienda, quindi necessita che l’organo preposto e cioè la ASL, intervenga per capire e accertarsi che in presenza di pericolo o di sospetto pericolo, l’azienda metta in pratica da subito tutte le operazioni necessarie a mettere quel o quei posti di lavoro in sicurezza.
Dobbiamo far di tutto per debellare questa piaga degli infortuni, è un obbligo di tutti verso i lavoratori e le lavoratrici ma è anche un obbligo per tutto il Paese e su questo ci permettiamo di suggerire al Governo, di iniziare a dare quel lavoro che manca, assumendo personale nelle Asl, anche per questo settore. Quando la CGIL dice che la sicurezza non è un costo ma un investimento, lo dice perché la mancata sicurezza che provoca un infortunio o peggio un infortunio mortale, è un fallimento dell’azienda e della società e per questo la CGIL Toscana porterà il tema nelle istante regionali.

Paolo Gozzani Segretario CGIL Toscana, Mirko Lami Dipartimento Sicurezza nei luoghi di lavoro della CGIL Toscana

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