Salviamo la sanità toscana: è l’iniziativa, organizzata da Fp Cgil Toscana e Fp Cgil Toscana Medici e Dirigenti Ssn, che si è svolta a Firenze presso la Camera del lavoro in Borgo Greci 3.
– Introduzione: Pasquale D’Onofrio, Segretario Fp CGIL Medici e Dirigenti Toscana
– Coordinamento: Riccardo Bartolini, Segretario Fp CGIL Toscana
– Focus:
1) Prevenzione del rischi “emergenti” in sanità tra safety e security, Giovan Battista Miceli
2) La rete territoriale, tra ritardi e opportunità, Mirella Ricci
3) La rete ospedaliera, come coniugare efficacia e sostenibilità, Rossana Tongiani
4) Lettera dal Pronto Soccorso, Geremia Amatucci
– E con i contributi di: Rossano Rossi, Segretario Generale CGIL Toscana; Andrea Filippi, Segretario Nazionale Fp CGIL Medici e Dirigenti; Alessio Gramolati, Segretario Generale Spi CGIL Toscana; Simone Bezzini, Assessore Diritto alla Salute e Sanità Regione Toscana; Enrico Sostegni, Presidente III Commissione CR Toscana
– Conclusioni: Bruno Pacini, Segretario Generale Fp Cgil Toscana
LE DICHIARAZIONI
Bruno Pacini (segretario generale Fp Cgil Toscana): “È in corso un definanziamento, da parte del governo, del sistema sanitario nazionale pubblico, va fortemente rivendicato un aumento delle risorse dedicate come fatto nel periodo Covid. Serve poi un confronto serrato con la Regione Toscana, i problemi vanno affrontati col sindacato per trovare soluzioni condivise. Il sistema sanitario toscano ha una forte matrice pubblica, c’è una importante popolazione anziana. Siamo pronti come Fp Cgil a mettere in campo una mobilitazione nazionale la più allargata possibile tra sindacati, partiti, soggetti sociali, per difendere il sistema sanitario nazionale pubblico”
Pasquale D’Onofrio (segretario generale Fp Cgil Toscana medici e dirigenti sanitari): “Dobbiamo provare a salvare il sistema sanitario nazionale pubblico, la più grande infrastruttura sociale del Paese che cura anche chi non potrebbe permetterselo. L’unico modo è rifinanziarlo, almeno di un punto Pil, per avvicinarsi alle medie dei paesi europei. Siamo ora sottofinanziati, c’è una fuga di professionisti dalla sanità, si perdono posti letto, la sanità territoriale non filtra e tutto si riversa in ospedali e pronto soccorso creando imbuti. Chiediamo alla Regione di organizzarsi il meglio possibile, confrontandosi col sindacato, per resistere e conservare ciò che abbiamo ereditato e dare anche ai nostri figli la possibilità di avere il diritto alla cura”