No al lavoro a cottimo in sanità. Ancora una volta sulla Sanità assistiamo a scelte sbagliate; non solo si continua a tagliare le risorse anzichè aumentarle, non solo non si rivedono i limiti di spesa del personale che di fatto bloccano le assunzioni, non solo si sceglie di non mettere risorse per il rinnovo dei contratti nazionali inpedendo il recupero del potere di acquisto dei salari e la valorizzazione professionale, ma al contrario si sceglie di investire sul lavoro a cottimo aprendo alla libera professione per tutte le figure sanitarie e allargando le sfere di utilizzo dei cosiddetti “gettonisti”
Attraverso un emendamento al decreto bollette, dopo che già con il milleproroghe si era aperta
la strada per la libera professione per tutte le figure Sanitarie, si stabilisce che i gettonisti
potranno essere chiamati dalle Aziende non solo nei servizi di emergenza-urgenza ma anche in
altri contesti, alla faccia delle recenti inchieste dei Nas che hanno messo in luce il grande spreco
di risorse.
Emerge quindi la realtà di una sanità pubblica al collasso in cui di fronte a drammatiche carenze
organizzative e lavoratori allo stremo l’unica risposta delle istituzioni è un sostanziale ricorso ad
un cottimo mascherato che poco ha a che fare con la valorizzazione professionale e molto con il
ricatto salariale.
Straordinari, prestazioni aggiuntive, gettonisti, convenzioni con privati e appalti sono ormai
diventati gli unici strumenti di programmazione e gestione dei servizi. Assunzioni con il
contagocce e per lo più a tempo determinato o meglio ancora se interinali sono delle eccezioni
straordinarie.
Anche l’Azienda Usl Toscana Sud Est purtroppo non si sottrae alla regola; nonostante le
numerose richieste della Funzione Pubblica CGIL non ha ancora dato garanzie sulle nuove
assunzioni sebbene stiano andando in scadenza le graduatorie concorsuali per tecnici sanitari,
infermieri, operatori socio sanitari ed amministrativi. Niente copertura del turn over, nemmeno
parziale come più volte promesso, e stiamo andando verso le ferie e la necessità di potenziare i
servizi in territori a forte vocazione turistica.
E’ a rischio la tenuta dei servizi, il diritto alle ferie estive, ai riposi e alla conciliazione dei tempi di
vita e di lavoro, ennesimo schiaffo ad un personale sanitario e socio sanitario che con il suo
impegno e le sue capacità ha tenuto in piedi il sistema sanitario in un momento
particolarrmente difficile sopperendo alle carenze della politica e delle istituzioni.
Questa situazione investe di una grossa responsabilità non solo i vertici aziendali ma anche
quelli politici, in primo luogo la Regione. E’ francamente sconfortante vedere politici, come lo
stesso Presidente della Giunta Regionale, che, in visita nei vari presidi ospedalieri promettono
nuovi servizi e aumenti di posti letto . Con quale personale? Con quale risorse?
Le federazioni della Funzione Pubblica CGIL di Siena, di Arezzo e di Grosseto credono che vada
urgentemente invertita la rotta: servono finanziamenti, servono assunzioni stabili e serve una
vera valorizzazione dei professionisti del sistema sanitario nazionale che riconosca impegno e
competenze.
Basta proclami, basta promesse e interventi tampone, basta spot, è il momento delle risposte,
della responsabilità e delle scelte se vogliamo salvare il sistema sanitario.
Fp Cgil Area Vasta Sud – Est