Manifestazione Cgil-Cisl-Uil a Bologna il 6 maggio: elenco adesioni della politica toscana

Pd Toscana

Il Partito Democratico della Toscana aderisce convintamente e sostiene le ragioni della manifestazione sindacale del 6 maggio a Bologna convocata da CGIL, CISL e UIL. Per ribadire ancora che il lavoro è un diritto e dobbiamo fare di tutto per tutelarlo. Contro un governo che incentiva voucher e contratti a tempo determinato, che precarizza sempre di più donne e giovani. Tutela del lavoro significa anche tutela della sicurezza, per fermare un vero e proprio bollettino di vittime che una società moderna non può accettare. Per ribadire anche che, in una popolazione che invecchia, serve protezione del potere d’acquisto dei pensionati, fondi per la non autosufficienza, sanità pubblica. Questa é la convinzione intorno alla quale inviteremo anche i nostri iscritti alla partecipazione.
Firmato: il segretario regionale Emiliano Fossi

Movimento Cinque Stelle Toscana

Gli esponenti del Movimento 5 Stelle in Toscana manifestano il proprio sostegno ai cittadini che parteciperanno alla grande manifestazione di sabato 6 maggio, dove Cgil-Cisl-Uil scenderanno in piazza a Bologna come inizio di un percorso di lotta, mobilitazione e vertenzialità per modificare le scelte del Governo su fisco, pensioni, lavoro, giustizia sociale. “Mentre la destra al governo del nostro Paese è incapace persino di avere i numeri per approvare il DEF e lo scostamento di bilancio, c’è un’Italia che non si arrende e che scende in piazza per difendere i propri diritti. Ringraziamo i confederali per questa campagna e condividiamo con forza le richieste che saranno scandite nella
manifestazione unitaria del 6 maggio a Bologna, e continueremo a invocarle da tutte le sedi istituzionali in cui il M5S è presente: tutela del lavoro in tutte le sue forme, lotta alle disuguaglianze e per la legalità, finanziamento adeguato per una sanità e scuola pubbliche, transizione ecologica equa e con politiche industriali conseguenti diventino un obiettivo per tutti.
Firmato: Riccardo Ricciardi e Andrea Quartini, deputati del Movimento 5 Stelle, e Irene Galletti, consigliera regionale toscana

Sinistra Italiana Toscana

Come Sinistra Italiana Toscana aderiamo e sosteniamo la manifestazione sindacale del 6 maggio a Bologna convocata da CGIL, CISL e UIL.
Non avevamo aspettative che un governo di estrema destra come quello guidato da Giorgia Meloni potesse mettere in campo iniziative di supporto al mondo del lavoro, ma la carneficina sociale alla quale stiamo assistendo impone a tutto il mondo progressista, dalle forze sindacali a quelle politiche e sociali, di scendere in piazza per difendere lavoratori, lavoratrici, pensionati/e e disoccupati/e.
Auspichiamo che la manifestazione del 6 maggio a Bologna, così come quelle analoghe del 13 maggio a Milano e del 20 maggio a Napoli, rappresentino una tappa di rafforzamento nella convergenza di chi, nella società, ritiene di doversi contrapporre con forza alle scellerate decisioni di smantellamento dello stato sociale e dei diritti di chi lavora avanzate dal Governo.

Coordinamento Toscana 2050

Qui si lavora, non si fa politica (perché è necessario essere tante e tanti alle manifestazioni contro le politiche economiche e sociali del governo Meloni).
Sbaglia chi non legge la coerenza delle azioni del governo Maloni in materia di riscrittura della storia nazionale con le iniziative economiche e sociali praticate e proposte.
Aver convocato ad uso della stampa le Organizzazioni Sindacali nel far della sera in sovrapposizione alla data del 1 Maggio richiama il “qui si lavora, non non si fa politica” di fascistissima memoria con le norme iperliberiste ed in totale sintonia con l’austerità come strumento di governo della forza lavoro e della società.
Fascismo, liberismo ed austerità sono andate a braccetto fin dagli anni Venti, ed oggi come ieri questo elemento fa comprendere non solo come le politiche di austerità producano i fascismi, ma come tali politiche vedano convergere in un blocco di interessi padronale liberal-liberisti e forze neo o postfasciste. Questo è il nuovo asse politico che si appresta formalmente a governare l’Europa allargata ad est.
Lasciateli lavorare ed è l’impresa che crea lavoro e ricchezza sono gli assunti chiari, detti, propagandati e praticati dal governo Meloni. Da questo riduzione della spesa per stato sociale, assestando un colpo mortale alla sanità pubblica, aumento dell’età pensionabile e riduzione del rendimento della pensione medesima, sistemi formativi piegati alla logica della buona Scuola renziana ibridata con la retorica di regime sulla razza, odio per i poveri come motivazione profonda per lo smantellamento del reddito di cittadinanza oltre che per fornire manovalanza a bassissimo costo per un paese indirizzato a rotta di collo verso la terziarizzazione debole ed il primato della rendita, del lavoro nero ed della elusione ed evasione fiscale eretta a sistema.
SABATO 6 MAGGIO a Bologna si terrà la prima delle manifestazioni territoriali organizzate da Cgil Cisl e Uil per contrastare le misure del Governo, noi come coordinamento toscana 20550 ci saremo ed invitiamo tutti e tutte ad essere presenti.
Nel paese, seppur ancora in maniera carsica, si stanno sviluppando scioperi territoriali e di categoria, e altri seguiranno a partire dai comparti pubblici, dove la controparte è direttamente il governo che non ha stanziato alcuna risorsa per i rinnovi contrattuali e per procedere ad un piano di assunzioni straordinarie nella pubblica amministrazione.
Cgil ed anche la Uil hanno indicato che in assenza di risposte le iniziative di mobilitazione proseguiranno fanno allo strumento dello sciopero generale, nel paese cresce la mobilitazione a difesa e rilancio del reddito di cittadinanza assieme alla battaglia contro l’autonomia differenziata ed il presidenzialismo.
Insomma, questione sociale e questione democratica potrebbero tornare a marciare assieme.
Se saremo una marea questo sabato a Bologna sarà un passo importante nella giusta direzione.

Nardella, ‘i sindaci si uniscano a lotte sindacali sul lavoro’. ‘Pd e M5s creino un’alleanza sociale e non solo politica’

“I sindaci ci siano”. Il sindaco dem di Firenze Dario Nardella lancia un appello ad unirsi alla mobilitazione convocata dai sindacati contro il decreto Lavoro. “Non solo sarò in piazza – dice intervistato da La Repubblica – ma lavorerò con gli altri sindaci perché le piazze siano non soltanto di proteste ma di proposte”. Per l’esponente del Pd, “si sta creando di fatto un fronte democratico che vede lavoratori, forze politiche di opposizione e sindaci uniti. Può diventare un elemento di grande forza, se si mette in campo un ‘contropiano’ rispetto alle iniziative del governo”. Secondo Nardella, “l’esecutivo di Giorgia Meloni con il decreto lavoro del Primo Maggio si è mostrato totalmente inadeguato”. Sulla possibilità che la piazza possa rappresentare un avvicinamento Pd-M5s, Nardella dice che “attraverso la piazza le alleanze si saldano e si allargano davvero, ma per dare vita a una alleanza sociale e non solo politica. Così si riesce a riportare al voto migliaia di italiani che alle ultime politiche e amministrative hanno disertato le urne”. La principale emergenza segnalata dal sindaco di Firenze è “l’emergenza casa”. “L’esecutivo invece di sostituire il reddito di cittadinanza con l’aumento della precarietà – attacca -, avrebbe dovuto creare un fondo nazionale per il sostegno alle famiglie e alla casa da fare gestire dai Comuni”. (ANSA).

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