Lavoro e diritti, il 6 maggio mobilitazione Cgil-Cisl-Uil a Bologna

Dalle parole ai fatti. Cgil, Cisl e Uil hanno deciso di avviare unitariamente a maggio una fase di mobilitazione con la realizzazione di una generalizzata campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori. In questo percorso sono previste tre manifestazioni interregionali di sabato (Nord, Centro, Sud), da svolgersi a Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio).

IL MANIFESTO DELLA MOBILITAZIONE DI MAGGIO CGIL-CISL-UIL

IL PROGRAMMA DI BOLOGNA

IL MANIFESTO DELLA MANIFESTAZIONE A BOLOGNA IL 6 MAGGIO

 

ore 9.00 concentramento piazza XX settembre

ore 9.30 partenza corteo

ore 10.30 piazza Maggiore, interventi di delegate/i, pensionate/i, e dei segretari generali Pierpaolo Bombardieri (Uil), Luigi Sbarra (Cisl) e Maurizio Landini (Cgil)

“Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”. Cgil, Cisl e Uil toscane in piazza sabato a Bologna. Rossano Rossi: ““A una situazione straordinaria, come quella che attraversa il nostro Paese a livello socio-economico, occorrono risposte straordinarie e il mondo del lavoro è chiamato a dare un segnale forte. Più saremo a Bologna, più possibilità avremo di far invertire la rotta alle politiche del Governo. La riforma del fisco varata premia le fasce più ricche anziché le più bisognose, il recente decreto lavoro alimenta precarietà. Serve un radicale cambio di passo a cominciare dalla tutela dei redditi dall’inflazione e dall’aumento del valore reale delle pensioni e dei salari. E va cambiato anche il metodo, perché il mondo del lavoro va coinvolto prima di decidere. Se non arriveranno risposte, le mobilitazioni andranno avanti”.

Cambiare le politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali del Paese e raggiungere risultati concreti su difesa dall’inflazione, fisco, occupazione, salute e sicurezza, previdenza, sistema sociosanitario pubblico, politiche di investimento.
Sono gli obiettivi che Cgil, Cisl e Uil nazionali si sono date lanciando a inizio aprile la mobilitazione unitaria, centrata su una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori, che sfocerà in tre manifestazioni interregionali a maggio: sabato 6 a Bologna, sabato 13 a Milano e sabato 20 a Napoli.
La Toscana parteciperà all’appuntamento del Centro Italia, a Bologna, sabato prossimo 6 maggio. Dalla nostra regione partiranno a migliaia. In queste ore le strutture organizzative delle tre confederazioni regionali stanno finendo di raccogliere le adesioni per i pullman e i treni (anche un treno speciale), organizzati a livello regionale e dai territori. Ma ci sono anche altri che hanno scelto di utilizzare il treno o mezzi propri. A Bologna dalla Toscana arriveranno delegati e delegate, rappresentanti sindacali, lavoratori e lavoratrici, pensionati e pensionate. Ci saranno ovviamente i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil regionali, rispettivamente Rossano Rossi, Ciro Recce e Paolo Fantappiè, che ribadiscono le ragioni della mobilitazione: “Vogliamo coniugare il cambiamento del Paese e dell’Europa con il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle lavoratrici e dei lavoratori, delle pensionate e dei pensionati, dei giovani e delle donne che in questi anni, anche a causa della pandemia e della guerra, sono invece peggiorate sia in Italia che in Europa.”

LE DICHIARAZIONI

Rossano Rossi (segretario generale Cgil Toscana): “A una situazione straordinaria, come quella che attraversa il nostro Paese a livello socio-economico, occorrono risposte straordinarie e il mondo del lavoro è chiamato a dare un segnale forte. Più saremo a Bologna, più possibilità avremo di far invertire la rotta alle politiche del Governo. La riforma del fisco varata premia le fasce più ricche anziché le più bisognose, il recente decreto lavoro alimenta precarietà. Serve un radicale cambio di passo a cominciare dalla tutela dei redditi dall’inflazione e dall’aumento del valore reale delle pensioni e dei salari. E va cambiato anche il metodo, perché il mondo del lavoro va coinvolto prima di decidere. Se non arriveranno risposte, le mobilitazioni andranno avanti”.

Ciro Recce (segretario generale Cisl Toscana): “La manifestazione di sabato è parte di un percorso di informazione e sensibilizzazione unitario nei confronti dei cittadini sulle tante questioni importanti che sono sul tappeto e che vogliamo affrontare col governo: dal fisco alle pensioni, dalla sicurezza sul lavoro all’aumento dei salari, dalla sanità alla non autosufficienza. Vogliamo che su questi temi ci sia un confronto reale col governo, per dare risposte concrete ed efficaci alle persone. E finché non sarà così andremo avanti con la nostra mobilitazione”.

Paolo Fantappiè (segretario generale Uil Toscana): “Sabato 6 maggio a Bologna siamo tutti chiamati a dare un grande segnale ad una situazione socio-economica diventata insostenibile. Saremo in piazza, in una mobilitazione per chiedere un vero e reale confronto con il Governo, fino ad oggi mai concretizzatosi. Chiediamo aumenti salariali – per tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici – con recupero del potere d’acquisto e un abbattimento del cuneo fiscale che deve proseguire oltre la scadenza prevista di dicembre 2023, diventando di fatto un provvedimento strutturale. Chiediamo che vengano detassati gli aumenti economici salariali previsti dai rinnovi dei contratti attualmente in scadenza, che investono circa 7 milioni di lavoratori. Rivendichiamo la lotta alla precarietà, con un accordo che rilanci e metta al centro del mondo del lavoro il contratto a tempo indeterminato, andando a ricalcare quel modello concretizzatosi in Spagna. Infine serve una maggiore attenzione alla sicurezza sul lavoro, con investimenti mirati alla formazione continua di tutti i lavoratori e maggiori ispezioni degli organi di vigilanza. Serve un confronto serio ed efficace. Fintanto non ci saranno risposte, la mobilitazione andrà avanti!”

LA PIATTAFORMA

La mobilitazione intende sostenere le richieste unitarie avanzate da Cgil, Cisl e Uil e dalle categorie nei confronti del governo e del sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali, e concreti risultati in materia di:
• Tutela dei redditi dall’inflazione ed aumento del valore reale delle pensioni e dei salari, rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati;
• Riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e pensioni, maggiore tassazione degli extraprofitti e delle rendite finanziarie;
• Potenziamento occupazionale e incremento dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e al sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza;
• Un mercato del lavoro inclusivo per dire no alla precarietà, orientato e garantito da investimenti, da un sistema di formazione permanente, da politiche attive, e da ammortizzatori sociali funzionali alla transizione;
• Basta morti e infortuni sul lavoro, contrasto alle malattie professionali. Occorre ridare valore al lavoro, eliminare i subappalti a cascata e incontrollati, e portare avanti una lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato;
• Riforma del sistema previdenziale;
• Politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare una transizione ambientale sostenibile, sociale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al Mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.

LA PIATTAFORMA

La mobilitazione “intende sostenere le richieste avanzate da Cgil, Cisl e Uil e dalle categorie nei confronti del governo e del sistema delle imprese al fine di ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali”. Molti i temi su cui i sindacati chiedono un radicale cambio di passo. A cominciare dalla tutela dei redditi dall’inflazione e dall’aumento del valore reale delle pensioni e dei salari. C’è poi il rinnovo dei contratti nazionali dei settori pubblici e privati. Altra richiesta: riforma del fisco, con una forte riduzione del carico su lavoro e su pensioni, tassazione extraprofitti e rendite finanziarie.

E ancora, il potenziamento occupazionale e dei finanziamenti al sistema sociosanitario pubblico per garantire il diritto universale alla salute e del sistema di istruzione e formazione, maggiore sostegno alla non autosufficienza. Poi la richiesta di maggiore sicurezza: basta morti sul lavoro, contrasto alle malattie professionali e alla precarietà, centralità della sicurezza sul lavoro nel sistema degli appalti, eliminazione subappalti a cascata, lotta senza quartiere alle mafie e al caporalato. I sindacati chiedono anche una riforma del sistema previdenziale.

Ed infine, politiche industriali e d’investimento condivise con il mondo del lavoro per negoziare la transizione ambientale e digitale, realizzando un nuovo modello di sviluppo con particolare attenzione al mezzogiorno e puntando alla piena occupazione.

Landini, mobilitazione per cambiare le scelte del governo. ‘Se non sarà sufficiente andremo avanti per ottenere risultati’

“Diamo il via a questa mobilitazione perché non ci piacciono le scelte che finora ha fatto il governo. Vogliamo cambiare i contenuti e anche il metodo, perché il mondo del lavoro va coinvolto prima di decidere” con il confronto. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ad Agorà su Rai3, parlando della mobilitazione unitaria di Cgil, Cisl e Uil che parte con una campagna di assemblee e tre manifestazioni – a Bologna il 6 maggio, a Milano il 13 maggio e a Napoli il 20 maggio – coinvolgendo tutte le regioni: “Se ciò non sarà sufficiente, abbiamo intenzione di andare avanti perché è il momento di ottenere risultati”. (ANSA).

Sindacati, in piazza ‘per nuova stagione di lavoro e diritti’. Mobilitazione Cgil-Cisl-Uil, ‘cambiare le politiche del governo’

“Per una nuova stagione del lavoro e dei diritti”: è il documento con cui Cgil, Cisl e Uil avviano la mobilitazione unitaria che vedrà tra aprile e maggio una campagna di assemblee nei luoghi di lavoro e nei territori e tre manifestazioni interregionali a Bologna (6 maggio), Milano (13 maggio) e Napoli (20 maggio), con l’obiettivo di “ottenere un cambiamento delle politiche industriali, economiche, sociali e occupazionali” messe in campo dal governo, a partire da fisco, pensioni e salari, sicurezza sul lavoro e lotta alla precarietà. “I provvedimenti che il governo sta mettendo in campo non vanno nella direzione” sostenuta “né nel merito né per il metodo: le organizzazioni sindacali sono di fatto escluse da un confronto preventivo e vengono semplicemente informate delle decisioni di volta in volta assunte dal Consiglio dei ministri”, rimarcano Cgil, Cisl e Uil. I sindacati sottolineano inoltre di aver scelto di dedicare, quest’anno, la festa del primo maggio ai 75 anni “della nostra Costituzione nata dalla resistenza e dalla lotta di liberazione dal fascismo e dal nazismo, perché vogliamo ottenere riforme capaci di applicare e attuare i valori ed i principi della Carta costituzionale a partire dalla centralità del lavoro, della giustizia sociale e dell’unità del Paese”.

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