Scuola Caponnetto-Marconi (Bagno a Ripoli, Fi), proclamato lo stato di agitazione del personale per ottenere più collaboratori scolastici. “Mancanze di personale segnalate da tempo all’Usr, senza risposte. Il problema è questo, no responsabilità individuali sul caso dei bambini scappati. Questa mobilitazione è solo l’inizio”
Stato di agitazione all’istituto Caponnetto di Bagno a Ripoli (di cui fa parte il plesso Marconi, da cui lo scorso 3 aprile due bambini scapparono) e, qualora le procedure di raffreddamento previste non portassero risposte, proclamazione di una giornata di sciopero con presidio a Firenze davanti all’Usr: lo ha deciso stamani la partecipata assemblea di personale docente ed Ata, indetta da Flc Cgil, Cisl Scuola, Snals e Gilda, “per la mancata attribuzione dell’organico Ata in deroga”. L’assemblea ha espresso “totale solidarietà con i colleghi direttamente coinvolti nell’evento del 3 aprile, dal momento che ci sentiamo tutti parimenti coinvolti e siamo consapevoli che poteva capitare a chiunque di noi fosse in servizio in quel momento, e stesse esercitando con competenza e scrupolo le proprie mansioni. Ribadiamo che non c’è stata alcuna responsabilità individuale”. Inoltre, l’assemblea tiene ad evidenziare che “richieste e segnalazioni di criticità, riguardanti sia il personale scolastico che le problematiche strutturali degli edifici dell’Istituto, sono sempre state inoltrate alle sedi, nei modi e nei tempi opportuni, ripetutamente nel corso degli ultimi anni scolastici. Tali richieste specifiche, di personale e di interventi strutturali, in particolare quelle rivolte all’Usr tramite segnalazioni ripetute e protocollate di più personale Ata in deroga, sono state puntualmente disattese”. Infine, l’assemblea chiede alle famiglie, attraverso l’organo del Comitato dei genitori, di “trovare un momento pubblico per solidarizzare con il personale scolastico e con la sua protesta, nell’interesse comune di offrire il servizio educativo pubblico in completa sicurezza e in un clima sereno per tutti, alunni e lavoratori della scuola”. Concludono Flc Cgil, Cisl Scuola, Snals e Gilda: “Il problema è la mancanza strutturale di collaboratori scolastici, al Caponnetto come in tante altre scuole del territorio, e tutte hanno diritto ad avere il personale necessario per garantire il servizio e la sicurezza. Questa mobilitazione è solo l’inizio”.