Doccia fredda per i lavoratori Pay Care del sito di Monteriggioni, l’Azienda infatti, con una comunicazione alle Segreterie territoriali di Fiom-Cgil e Fim-Cisl, ha informato che “le mutate ragioni organizzative e la necessità di dare sostenibilità economica agli interventi aziendali non rendono possibile incentivare la soluzione dell’esubero collettivo attraverso la somma di disgiunti interventi individuali, anche per gestire e conciliare la ratio delle previsioni contenute nell’accordo quadro e pertanto dal 01.04.2023 e fino a nuova comunicazione non si procederà alle uscite incentivate”.
In sostanza tutte le condizioni concordate nell’accordo sottoscritto il 20.10.2022 che prevedevano l’erogazione di incentivi individuali per la risoluzione del rapporto di lavoro sulla base della non opposizione al licenziamento vengono sospese.
Quindi l’unica strada che al momento sembra rimanere ancora aperta e percorribile è quella prevista dall’accordo quadro sulle politiche attive del 26 luglio 2022 sottoscritto in Regione Toscana tramite il quale le aziende del territorio che assumeranno i lavoratori in esubero potranno ricevere da Pay Care una “dote di ricollocazione” e dalla Regione Toscana un “contributo a sostegno dell’occupazione dei lavoratori interessati da crisi aziendali”.
La Fiom-Cgil di Siena ritiene che “l’inasprimento dei rapporti con l’Azienda, la rigidità delle posizioni da parte di Pay Care e la tensione crescente che si è venuta a creare negli ultimi giorni non sia il clima migliore per giungere ad una soluzione positiva della vertenza per i lavoratori. Riteniamo quindi opportuno che venga convocato in tempi brevi un nuovo tavolo di confronto in Regione Toscana per valutare con maggiore lucidità lo scenario futuro, nell’ottica di capire se tramite le politiche attive è ancora possibile individuare reali e concreti interessi di uno o più soggetti imprenditoriali disposti ad assumere i lavoratori Pay Care in esubero”.