Le porte girevoli del pronto soccorso: pazienti che entrano, medici che escono. L’allarme Fp Cgil Arezzo

Investire sulla sanità pubblica vuol dire investire negli organici, quindi assunzioni. La Fp Cgil Arezzo segnala le dimissioni di medici che passano dalla sanità pubblica a quella privata

“I casi non sono più episodici e quindi nella norma – afferma Gian Maria Acciai, segretario della Fp Cgil. Solo il pronto soccorso di Bibbiena ha perduto tre medici ma il problema interessa anche gli altri ospedali territoriali come Sansepolcro, la Fratta e la Gruccia. In modo diverso il San Donato che deve supplire alla destrutturazione degli altri plessi. Il problema è rappresentato dallo stress e dal superlavoro. La medicina territoriale non riesce ancora ad assolvere al ruolo di filtro e il pronto soccorso diventa il naturale punto di riferimento. Con un numero di accessi insostenibile che genera disagio tra i pazienti e stress tra gli operatori”.

La copertura delle 24 ore ricade pertanto su 3 soli medici, che per garantire eventuali sostituzioni effettuano turni massacranti.

La soluzione transitoria adottata dalla Asl Tse non convince la FP Cgil: “vengono inviati medici in prestazione aggiuntiva dalle strutture di Grosseto e Siena. I turni aggiuntivi a quelli ordinari, in questo modo, diventano insostenibili, considerando anche la trasferta. Fino e oltre 12 ore, il tutto a discapito degli utenti degli altri operatori come gli infermieri e con costi ingenti”.

Acciai chiede risposte concrete e rapide alla Asl Tse: “siamo consapevoli della carenza delle figure professionali da impegnare nel pronto soccorso ma questa rimane, al di là di ogni valutazione, la porta di accesso dell’ospedale. I servizi della sanità territoriale, prospettiva organizzativa che noi sosteniamo da sempre, devono subire un’accelerazione, anche da un punto di vista culturale da parte dei medici di famiglia, ma nel frattempo il pronto soccorso, soprattutto negli ospedali territoriali, non può essere lasciato a se stesso, pena la dequalificazione dell’intero sistema sanitario pubblico a tutto vantaggio di quello privato che sta facendo campagna acquisti (in alternativa Incetta) di medici e delle altra figure professionali formate nel sistema sanitario pubblico, che in modo inedito e preoccupante stanno transitando al sistema privato”.

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