Ieri mattina i lavoratori Korber (ex Perini) di Lucca hanno effettuato 3 ore di sciopero con presidio davanti l’entrata dello stabilimento (sul tavolo restano 80/90 esuberi su 460 dipendenti). L’adesione é stata massiccia.
L’azienda ha messo in evidenza che la crisi aziendale deriva dai seguenti fattori: riduzione degli ordinativi, diminuzione del fatturato, aumento dei costi delle materie prime e del personale.
Se parliamo di costi riteniamo però che vadano valutati complessivamente.
Un’importante costo aziendale riguarda sicuramente l’affitto dello stabilimento, la cui proprietà é la società FPM, che fa capo ad un noto imprenditore della zona. Infatti la Korber non é proprietaria dello stabilimento su cui risiede e ci risulta abbiano ricevuto disdetta a giugno 2022; il contratto cesserà la sua efficacia al 31 dicembre 2023.
Ci risulta altresì che vi sia in corso una trattativa tra le due società, ovviamente nella loro piena legittimità, ma trovandoci in questa situazione molto difficile e con esiti incerti, se non viene trovato un accordo o aumenterà ulteriormente il costo dell’affitto, alla fine si creerebbe un’ulteriore grave problema, sia per la permanenza della Korber nello stabilimento di Lucca, sia per un’ulteriore aumento dei costi mentre discutiamo di esuberi di personale.
L’iniziativa economica privata é libera, ma non può svolgersi in contrasto con l’utilità sociale.
Riteniamo opportuno fare chiarezza anche su questo aspetto di non poco conto e continueremo a lottare per garantire la salvaguardia occupazionale, le professionalità, che sono il vero valore aggiunto, gli investimenti e la continuità produttiva aziendale della Korber a Lucca.
Massimo Braccini, segretario generale Fiom Toscana