Criticità sulle liste d’attesa e sul Cup, Cgil e Federconsumatori Toscana: “Le aziende sanitarie adempiano agli impegni assunti, evitando pericolose scivolate nel rapporto col privato. Serve lanciare una grande mobilitazione a tutela dalla sanità pubblica, il Governo liberi risorse e faccia assumere personale”
Sulla relazione della Corte dei Conti circa le liste d’attesa nella Regione Toscana anni 2017-2021, senza voler entrare nel merito dei rilievi, Cgil e Federconsumatori Toscana vogliono soltanto “sottolineare, con riferimento ai suggerimenti posti dalla stessa, come fossero fondate le richieste avanzate in questi anni sia dai sindacati sia dalle rappresentanze delle associazioni di tutela dei cittadini, e in risposta alle quali sono stati presi impegni importanti con la Regione Toscana con la sottoscrizione del Protocollo sulla salute”.
Tra questi impegni: l’innovazione tecnologica per “potenziare il modello digitale di prescrizione e prenotazione Cup”, il controllo della domanda – attraverso la ricognizione dell’offerta presente a livello distrettuale e ospedaliero per intervenire sulle possibili carenze e per adeguare la programmazione dell’offerta alle richieste in ciascuna zona e per determinare le risorse professionali e strumentali necessarie -, una programmazione di area vasta e infine l’attivazione di procedure e strumenti per una presa in carico da parte del sistema, evitando ad esempio, per citare la Corte dei Conti, la “barriera all’accesso alle prestazioni che può comportare il rischio di sospensioni di fatto delle prenotazioni”. Proprio su questi punti, con riferimento alle cronache di questi giorni, Cgil e Federconsumatori Toscana giudicano “positivamente l’impegno assunto dalla Giunta regionale per chiarire la situazione e impegnare la Direzione Aziendale dell’AOU di Careggi a trovare adeguate soluzioni. E proprio una maggiore collaborazione e sinergia a livello aziendale, e una programmazione di area vasta tra l’Azienda Ospedaliera di Careggi e la USL Toscana Centro, potranno garantire una migliore e più efficace gestione delle liste di attesa”.
Dice Gessica Beneforti della segreteria di Cgil Toscana: “Adesso va chiesto con forza alle aziende sanitarie il massimo impegno e la massima responsabilità, anche sotto il profilo organizzativo, per adempiere agli impegni assunti, evitando pericolose scivolate nel rapporto con il privato che certo non aiutano il cittadino ad avere fiducia nel sistema pubblico. Alla Regione chiediamo di essere garante della attuazione di quanto convenuto anche rafforzando i sistemi di monitoraggio centralizzati che consentano di intervenire sulle inefficienze aziendali, con particolare attenzione anche alle liste di attesa chirurgiche e all’assoluto rispetto dei tempi previsti per le patologie oncologiche”.
Aggiunge Giuseppe Notaro di Federconsumatori Toscana: “Chiediamo una piena ed efficace applicazione di quanto contenuto nel Piano Regionale in merito ai percorsi di tutela previsti, in particolare con una reale presa in carico di tutte le richieste pervenute nel sistema di prenotazione e di cui va dato conto compreso quelle per le quali non può essere immediatamente data una risposta nei tempi massimi garantiti. Più volte abbiamo avanzata questa richiesta, espressamente voluta nel piano. Oggi c’è una inadeguata e disomogenea applicazione di questo principio di tutela. Chiediamo un atto deliberativo regionale che dia concrete e vincolanti indicazioni per tutte le aziende sanitarie”.
Sono queste le esigenze che saranno portate il 23 febbraio prossimo in sede di Osservatorio regionale, uno strumento utile che vede la partecipazione anche dei rappresentanti sindacali e delle associazioni dei cittadini in cui la Regione ha creduto e che può essere ulteriormente rafforzato e valorizzato.
Conclude Beneforti: “Sentiamo al contempo però la necessità, insieme a tutti coloro che condividono l’urgenza di contribuire a dare risposta ai bisogni, a tutti coloro che vivono il bisogno, a tutti coloro che hanno a cuore la realizzazione materiale della nostra carta costituzionale, di promuovere una grande protesta, una grande rivendicazione, una lotta che tenga insieme le cose e non le confonda, per sostenere il valore della sanità pubblica, contro i rischi di privatizzazione in atto. Due sono principalmente le risposte che invochiamo da parte del Governo: più risorse nel sistema per la spesa corrente e la rimozione dei tetti e dei limiti che impediscono di dotare il sistema di persone, degli uomini e delle donne necessarie a garantire l’erogazione dei servizi, professionisti ed operatori la cui professionalità non si può più pensare di essere valorizzata solo definendoli eroi”.