“È una buona notizia il voto contrario di alcuni Paesi che, nella riunione della Commissione Epsco, ha impedito l’approvazione della proposta della presidenza della Repubblica Ceca sulla direttiva che riguarda i lavoratori delle piattaforme online. Purtroppo, tra questi Paesi, non c’è più l’Italia che, con il nuovo Governo, ha cambiato posizione”. Lo afferma, in una nota, la segretaria confederale della Cgil Tania Scacchetti.
“Avevamo apprezzato – ricorda la dirigente sindacale – la scelta del precedente Governo di migliorare la proposta predisposta dalla presidenza Ceca che restringeva il campo di applicazione della direttiva stessa e rendeva molto più complicata la presunzione di rapporto di lavoro subordinato”. “Insieme alla Ces – prosegue Scacchetti – avevamo sostenuto e sosteniamo il percorso di compromesso sostenuto nel Parlamento europeo dalla relatrice Gualmini. Abbiamo sempre sostenuto la necessità di approvazione di una direttiva che garantisca ai lavoratori dipendenti l’applicazione di un giusto contratto di lavoro e che garantisca nuovi diritti e nuove tutele per i veri lavoratori autonomi. Crediamo necessario che il lavoro su piattaforme abbia le giuste tutele e i giusti diritti. Da troppo tempo la maggior parte di questi lavoratori, di cui i rider sono solo una piccola parte, è privo delle giuste tutele su salute e sicurezza, retribuzioni, diritti”.
“Abbiamo già scritto una lettera al Ministro del Lavoro, Marina Calderone, auspichiamo possa presto aprirsi un’interlocuzione utile per trovare tutte le soluzioni necessarie per garantire, a partire dal diritto al contratto, diritti e tutele. Il voto di oggi – conclude Scacchetti – è un segnale che ci preoccupa”.
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