Dalida Angelini, segretaria generale Cgil Toscana: “Siamo a fianco dei lavoratori e delle lavoratrici dell’agenzia di stampa Dire: anche nella nostra regione contribuiscono con professionalità e competenza a raccontare i fatti nel nome di quel pluralismo delle voci dell’informazione che rappresenta un caposaldo della democrazia. E’ grave ed inaccettabile dover leggere di esuberi, bene fanno lavoratori e lavoratrici a mettersi in stato di agitazione, a dire che i problemi finanziari causati altrove non vanno scaricati su di loro e a lanciare appelli a chi di dovere”.
Ciro Recce, segretario generale Cisl Toscana: “Abbiamo potuto apprezzare in questi anni la professionalità e l’impegno dei cronisti e dei lavoratori dell’agenzia dire. Per questo siamo a loro fianco in questo momento difficile. La decisione annunciata dalla proprietà e grave nel merito e nel metodo. La Cisl Toscana, insieme agli altri sindacati, farà tutto quanto è possibile per sostenere i lavoratori della Dire”.
Paolo Fantappiè, segretario generale Uil Toscana: “Massima solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori dell’agenzia Dire che hanno deciso lo stato di agitazione. Un’altra voce libera, che anche in Toscana si avvale di professionisti di grande spessore, rischia di essere soffocata per scelte aziendali molto discutibili. Quella dell’informazione – e di tutti coloro che ogni giorno la rendono possibile – è diventata ormai una vertenza nazionale su cui serve un intervento per non perdere uno dei pilastri fondamentali della partecipazione democratica”.
LA VICENDA
E’ stato d’agitazione all’agenzia Dire. Le lavoratrici e i lavoratori, in assemblea congiunta tra personale grafico e giornalistico, proclamano lo stato di agitazione sindacale a seguito dell’annuncio da parte dell’editore di interrompere il percorso di ammortizzatori sociali, in corso ormai da molti mesi, e di voler procedere con un piano di esuberi pari a circa il 30% della forza lavoro.
L’assemblea, si legge in una nota, “considera l’azione dell’editore un grave strappo della volontà di collaborazione e ricorda che l’attuale situazione finanziaria aziendale, addebitabile in gran parte alla catena di errori e di illeciti della precedente proprietà contestati dall’autorità giudiziaria, non può ricadere sulle spalle dei lavoratori”.
E ancora: “L’assemblea delle lavoratrici e dei lavoratori della Dire delibera inoltre: la propria disponibilità a concorrere ulteriormente alle misure per la tutela dei livelli occupazionali dell’azienda, nello spirito anche del più recente contratto di solidarietà sottoscritto a luglio. Un pacchetto di cinque giorni di sciopero da affidare al Comitato di Redazione e alle Rsa dei grafici da svolgere nel caso in cui non si riescano a trovare misure alternative agli esuberi prospettate dall’azienda.
I lavoratori danno mandato al Cdr e alle Rsa di avviare tutte le interlocuzioni necessarie con la presidenza del Consiglio dei ministri, “per chiedere di definire nei tempi più brevi possibili la riforma dei criteri per l’assegnazione delle convenzioni con le agenzie di stampa, considerato che da troppi mesi il precedente bando prosegue in regime di proroga, contribuendo a generare incertezza sul futuro dell’informazione primaria”.