«Ci sono, probabilmente, delle ragioni tecniche che hanno portato al patteggiamento. Ma in una vicenda così grave, da un’aula di giustizia ci saremmo attesi altro, ovvero il rinvio a giudizio». E’ il commento del segretario generale della Cgil di Prato Lorenzo Pancini, dopo il patteggiamento che ha chiuso l’iter processuale per l’incidente nella fabbrica di Montemurlo che costò la vita alla giovane Luana D’Orazio.
«Anche se tecnicamente è tutto secondo norme e procedure, un sistema giudiziario – continua Pancini – non può prevedere pene da reato infinitamente minori per la morte di una lavoratrice, provocata dall’aver eluso le norme di sicurezza. La sicurezza non può essere considerata un costo, dal momento che c’è sempre in gioco la vita di lavoratrici e lavoratori. E’ bene non dimenticarlo mai».
«E’ una sentenza – conclude il segretario generale della Camera del Lavoro di Prato – che non rende piena giustizia a Luana e ai troppi morti sul lavoro, anche nel nostro territorio, e che rischia di non avere nessun effetto deterrente nei confronti di chi, per il profitto, è disposto ad eludere le cautele antinfortunistiche».
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