Fragilità ossea: controlli innovativi promossi da Cgil Arezzo ed Echolight. Il 25 ottobre esami ecografici R.E.M.S. nella sede della Camera del lavoro di San Giovanni
“La prevenzione non è solo un obiettivo ma anche una pratica concreta”. Andrea Ghiandelli della Segreteria provinciale della Cgil aretina spiega così la giornata dedicata al controllo della fragilità ossea, in programma per il 25 ottobre nei locali della Camera del Lavoro di San Giovanni Valdarno. “Questa prima iniziativa sarà ovviamente sperimentale e ci permetterà di valutarne l’impatto. La riserveremo quindi ai dipendenti delle varie strutture Cgil della provincia. Se i risultati saranno positivi amplieremo la platea di riferimento”.
La giornata è organizzata in collaborazione con Echolight, nata come spin-off del Consiglio Nazionale delle Ricerche, impegnata nell’innovazione del settore medico. Attiva dal 2010, ha sviluppato il primo dispositivo privo di radiazioni per la diagnosi precoce dell’osteoporosi sulle vertebre lombari e sul femore prossimale e la tecnologia proprietaria R.E.M.S. (Radiofrequency Echographic Multi Spectrometry) è entrata di diritto nelle Linee Guida Ministeriali Inter-Societarie per la corretta identificazione e gestione delle fratture da fragilità.
“Con questo strumento – sottolinea la dottoressa Alessandra Prato, responsabile commerciale centro Italia – effettueremo 60 esami nella giornata del 25 ottobre. Si tratta di un’ecografia della durata media di 15 minuti. Il referto sarà immediatamente disponibile e verrà valutato da un medico. Il paziente avrà quindi l’indicazione sull’opportunità di eventuali ulteriori approfondimenti clinici e medici e di fare prevenzione”.
Alessandra Prato ricorda come il problema della fragilità ossea sia fortemente diffuso e spesso sottovalutato e aggiunge: “il 40% della popolazione incorre in una frattura di femore, vertebra o polso, in maggioranza dopo i 65 anni. In Italia, il 23% delle donne oltre i 40 anni e il 14% degli uomini con più di 60 anni è affetto da osteoporosi. Si stima che in Italia l’osteoporosi colpisca circa 5 milioni di persone, di cui l’80% sono donne in post menopausa. La mortalità da frattura del femore è del 5% nel periodo immediatamente successivo all’evento e del 15-25% a un anno. Nel 20% dei casi si ha la perdita definitiva della capacità di camminare autonomamente e solo il 30-40% dei soggetti torna alle condizioni precedenti la frattura”.
“Per noi – conclude Andrea Ghiandelli – quella del 25 ottobre sarà una giornata sperimentale. Il tema della prevenzione non può essere oggetto solo di documenti e piattaforme ma vogliamo tentare di dare esempi concreti, iniziando proprio da ‘casa’ nostra”.