Sanità toscana e stabilizzazioni, intesa Regione-sindacati. La Fp: “Nuovo impulso alle relazioni sindacali”

Sanità toscana, ieri intesa tra Regione e sindacati sulle stabilizzazioni. Bruno Pacini (segretario generale Fp Cgil Toscana): “Si dà un nuovo impulso alle relazioni sindacali, su materie che riguardano la vita di molte lavoratrici e lavoratori: le stabilizzazioni e le mobilità interne al sistema sanitario regionale, il salario accessorio, la possibilità di ricreare omogeneità nella filiera di produzione dei servizi attraverso la reinternalizzazione di alcuni servizi alla persona ormai essenziali nel sistema della sanità toscana. Un’intesa che ha richiesto un lungo lavoro di tessitura, e che non si autoconclude con una firma, ma dà il via a importanti confronti decentrati che ci vedranno impegnati nei mesi e negli anni a venire”

IL COMMENTO COMPLETO DI BRUNO PACINI (SEGR.GEN. FP CGIL TOSCANA)

“La pandemia ha sollevato in maniera brutale quelli che restano i temi critici centrali della Sanità, anche in Toscana : il definanziamento storico che mette in crisi i servizi alla persona ed il bisogno di rivedere l’offerta sanitaria migliorando il coordinamento e la pianificazione dei servizi. Queste criticità hanno costretto le Regioni a conduzione sanitaria prevalentemente pubblica ad utilizzare quote del bilancio generale per coprire la mancanza di risorse, vista l’insufficiente copertura economica erogata dal Governo. Non dimentichiamo infatti che nei due anni e mezzo passati sono state affrontate spese eccezionali. Nel caos dell’emergenza pandemica è mancata anche la chiarezza di quali e quanti servizi potessero essere garantiti ai cittadini e visto che – come spesso accade – la domanda sanitaria è guidata non solo dai bisogni effettivi di salute ma da esigenze legate al consenso, chi si è trovato nell’occhio del ciclone sono state le lavoratrici e i lavoratori in servizio e purtroppo anche i cittadini stessi.

Tutta la CGIL ha come obiettivo il rifinanziamento del sistema sanitario, ma a livello regionale toscano abbiamo anche la necessità di promuovere un confronto di dettaglio sugli atti di pianificazione dei servizi. Non è operazione facile né immediata: è un metodo da introdurre a tutti i livelli, a partire dalle comunità locali fino alle direzioni sanitarie delle aziende, dalle rappresentanze dei lavoratori alle organizzazioni sindacali fino ai massimi livelli della Regione.

Condividere il metodo e gli obiettivi era la condizione preliminare affinché fosse possibile un confronto costruttivo: quest’intesa tra CGIL FP, CISL FP, UIL FPL regionali e Regione Toscana ha il valore di ridare un nuovo impulso alle relazioni sindacali, su materie che riguardano la vita di molte lavoratrici e lavoratori: le stabilizzazioni e le mobilità interne al sistema sanitario regionale, il salario accessorio, la possibilità di ricreare omogeneità nella filiera di produzione dei servizi attraverso la reinternalizzazione di alcuni servizi alla persona ormai essenziali nel sistema della sanità toscana. Un’intesa che ha richiesto un lungo lavoro di tessitura, e che non si autoconclude con una firma, ma dà il via a importanti confronti decentrati che ci vedranno impegnati nei mesi e negli anni a venire”.

LA NOTA DI IERI DELLA REGIONE TOSCANA

Regione Toscana e sindacati (Funzione Pubblica Cgil, Cisl Funzione pubblica e Uil) hanno condiviso di dare avvio immediato alla stabilizzazione dei lavoratori in sanità, anche di chi è stato reclutato ed ha lavorato durante l’emergenza sanitaria da Covid come previsto dalla finanziaria 2022. E poi ci saranno bandi di mobilità interregionale, rinnovi dei contratti del personale assunto a termine oltre alla possibilità di acquisire tra il personale di ruolo lavoratori comandati o in mobilità, anche da altre regioni: azioni fortemente richieste dalle organizzazioni sindacali e che la Regione ha condiviso, chiaro segnale di valorizzazione del personale agevolando l’assunzione a tempo indeterminato ma anche con l’obiettivo di avvicinare il luogo di lavoro a quello di residenza.

In Toscana l’intervento coinvolgerà centinaia di operatori, con vari profili, e per l’assessore alla salute, soddisfatto per il rilancio delle relazione sindacali che dà operatività positiva all’accordo firmato nei mesi scorsi, è la conferma dell’attenzione e determinazione nel sostenere la sanità pubblica, che si è tradotto tra il 2020 e il 2021 nello spostamento di risorse per 450 milioni dal bilancio regionale a quello della sanità. La Regione Toscana sta in questo momento conducendo una battaglia, a livello nazionale, per chiedere che il fondo sanitario sia aumentato ed adeguato alla spesa affrontata durante l’emergenza sanitaria da Covid, oltre che coerente allo sviluppo di una sanità, innovativa e diffusa a livello territoriale, quale quella prevista dagli investimenti del Pnrr, che non prevede però fondi per nuovo personale.

Tra le richieste avanzate a Roma da parte della Toscana c’è la rimozione del tetto alla spesa per il personale, che non consente di dare adeguata riconoscimento ai dipendenti del sistema sanitario pubblico. L’obiettivo della Regione è una sanità pubblica che valorizzi il proprio personale.

Le parti hanno anche condiviso la costituzione di apposite commissioni paritetiche di livello regionale per l’applicazione degli istituti economici previsto dal “decreto Calabria” e per la valutazione dell’opportunità della reinternalizzazione dei servizi sanitari alla persona.

Fonte: Toscana Notizie

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