“C’è troppo lavoro” e bloccano l’assemblea dei dipendenti: Agliana (Pt), azienda condannata

“C’è troppo lavoro” e bloccano l’assemblea dei dipendenti: azienda condannata. Il Tribunale ha sanzionato per comportamento antisindacale l’impresa che ha sede ad Agliana (Pistoia). Cgil, Cisl e Uil di categoria Prato/Pistoia: “Cose del genere non succedevano dagli anni ’70”. L’azienda ha presentato ricorso il 18 agosto: “Abbiamo solo chiesto di posticipare la data di due settimane”

Condannata per comportamento antisindacale dopo aver impedito ai lavoratori di riunirsi in assemblea sindacale . Il decreto è del Tribunale di Pistoia nei confronti di Vichi Focus Centro qualità e rammendo di Agliana, mentre la denuncia è stata presentata da Cgil Cisl e Uil dopo che l11 maggio scorso, nonostante fosse stata avvertita della convocazione dell’ assemblea l’azienda, l’ha impedita.
“Non succedeva dagli anni ’70 – spiega Ingrid Grasso Femca Cisl Toscana Nord, – che venisse impedito di svolgere un’assemblea che è un diritto dei lavoratori. Con l’azienda abbiamo sempre avuto un dialogo, ma negli ultimi tempi è andato assottigliandosi fino ad arrivare al punto di rottura che ci ha portato in Tribunale”.
L’oggetto dell’assemblea riguardava il pregresso degli adeguamenti dei nuovi contratti che sono stati applicati in ritardo dall’ azienda, che coinvolgono con importi diversi, i cento dipendenti del gruppo. Nel marzo del 2022, secondo la ricostruzione di Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil si è tenuta un’assemblea tra sindacati e lavoratori per fare il punto della situazione, a cui sono seguite due convocate dai titolari dell’azienda. “Abbiamo quindi convocato, il 4 maggio una nuova assemblea per il 9 – spiega Massimiliano Brezzo, segretario Filctem Prato e Pistoia – ma Vichi Group ha risposto che era un momento di picco del lavoro, che il preavviso era insufficiente, nonostante fossero 5 giorni rispetto ai due previsti, e che non era stata concordata”.
L’assemblea viene quindi spostata al 12 maggio, ma sempre. secondo i sindacati, l’11 maggio non è ancora affisso in bacheca l’avviso e di fatto viene impedito il giorno successivo ai lavoratori di riunirsi. Da qui parte la denuncia al tribunale di Pistoia per attività antisindacale. “Il nervosismo dei datori di lavoro – spiega Qamil Zejnati, segretario Uil Tessile, Moda. Area Prato/Pistoia – non deve ricadere sui dipendenti, ora convocheremo una nuova assemblea per spiegare l’accaduto”.
La risposta dell’azienda è affidata a Donato Vichi, responsabile del personale. “Innanzitutto abbiamo presentato ricorso al giudice in data 18 agosto e stiamo attendendo la data dell’udienza. Non abbiamo impedito lo svolgersi dell’ assemblea, ma abbiamo chiesto, tramite Pec, di posticiparla al 30 maggio o al 1 giugno, quando il picco di lavoro diminuiva. Non abbiamo avuto risposta se non, l’11 maggio, l’arrivo dei sindacati in azienda per affiggere l’avviso dell’assemblea, che non essendo concordata con noi, non poteva tenersi”

Fonte: notiziediprato.it

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