Mancano 40mila Vigili del Fuoco. A settembre grande iniziativa nazionale di mobilitazione. Tra le richieste dei sindacati, l’anticipo delle assunzioni, il potenziamento degli organici e il rinnovo contrattuale
“Per rispondere alle necessità del Paese e dei cittadini contribuenti, quelli che riconoscono l’87% di indice di gradimento ai Vigili del Fuoco, servono 40.000 unità operative e 5.000 unita del ruolo tecnico professionale, oltre a un sistema di Protezione Civile ben organizzato”. A dirlo sono i rappresentanti nazionali delle tre sigle sindacali protagoniste di uno stato di agitazione che è stato in grado di dare alcune risposte al personale, Mauro Giulianella (Fp Cgil Vvf), Massimo Vespia (Fns Cisl) e Franco Giancarlo (Confsal Vvf).
“Bisogna modificare, adeguandolo ai tempi odierni, l’art. 10 del Codice di Protezione Civile del 2018 che attribuisce al Corpo Nazionale Vigili del Fuoco, quale vera componente fondamentale del sistema di Protezione Civile, l’assunzione della direzione e la responsabilità nell’immediatezza degli eventi, attraverso il coordinamento tecnico-operativo e il raccordo con le altre componenti e strutture coinvolte, in occasione degli eventi calamitosi”.
“Questo è il momento in cui i partiti politici stanno predisponendo il loro programma elettorale e i Vigili del fuoco possono trovare risposte concrete; l’anticipo delle assunzioni per turn over di un biennio, il potenziamento degli organici, il rinnovo contrattuale, l’anticipo dei sei scatti stipendiali e riapertura della legge delega per riscrivere l’ordinamento professionale devono avere una priorità per tutti”, a settembre faremo una grande iniziativa nazionale per rivendicare le nostre esigenze”, continuano i sindacati.
“La sinergia tra enti, Corpi e associazioni in un sistema di Protezione Civile innovativo, diverso e funzionale alle esigenze del cittadino dovrà consentire ai professionisti del soccorso, il Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco, di partecipare alla stesura dei piani di emergenza comunali, dell’unione dei comuni, provinciali e regionali quale organo di collegamento degli amministratori territoriali per tutti gli aspetti concernenti gli scenari emergenziali ipotizzabili”, concludono Fp Cgil Vvf, Fns Cisl e Confsal Vvf.