Sanità: Toscana, due ipotesi modifica emergenza e continuità. Bezzini: ‘Usare meglio risorse professionali’

Sanità: Toscana, due ipotesi modifica emergenza e continuità. Bezzini: ‘Usare meglio risorse professionali per più efficienza’

Per quanto riguarda l’emergenza-urgenza “il tentativo è di usare in modo ottimale le risorse professionali, per garantire l’efficacia dei servizi”, scommettendo su approcci multiprofessionali e su modelli dove si valorizza l’impiego degli infermieri. Per la continuità assistenziale si punta a liberare risorse organizzando turni H16 e non H24, visto che la notte il livello di interventi è bassissimo, per riutilizzarle dove i servizi sono carenti, nelle Case di comunità e per l’assistenza alle cronicità. E’ quanto ha spiegato l’assessore regionale al Dritto alla salute, Simone Bezzini, sentito dalla commissione sanità del Consiglio regionale. Bezzini, insieme al responsabile della direzione sanità della Regione Federico Gelli, ha illustrato alla commissione due ipotesi di riorganizzazione dell’emergenza-urgenza e della continuità assistenziale. Gelli ha spiegato che gli obiettivi della riforma dell’emergenza urgenza sono aumentare la capillarità della rete, omogeneizzare il sistema sul territorio, organizzarsi su due livelli di intervento: uno con le ambulanze di primo soccorso, il secondo con mezzi di soccorso avanzato e rianimazione. “Se rispettassimo i parametri indicati dal decreto ministeriale – ha aggiunto Gelli – la Toscana dovrebbe avere 63 mezzi di soccorso. Invece ne abbiamo attualmente 119 e con la riforma puntiamo ad arrivare a 123”, con una diminuzione dei mezzi medicalizzati. Per la continuità assistenziale gli obiettivi sono istituire il numero unico europeo 116117 per l’accesso alle cure mediche non urgenti; garantire l’assistenza nelle postazioni di continuità assistenziali dalle 20 alle 24, assicurare le cure primarie nelle zone carenti di medici generali, potenziare l’attività diurna della medicina territoriale e riassorbire le competenze delle Usca. (ANSA).

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