Rilevata la condotta discriminatoria del Comune di Pisa nei confronti di cittadini provenienti da Paesi extraue in merito al Bando di Edilizia residenziale Pubblica che prevedeva solo a questi cittadini la certificazione da parte dei Paesi di origine di non possesso di beni immobili.
Le Associazioni degli inquilini SUNIA – CGIL, SICET-CISL ed UNIONE INQUILINI insieme all’ASGI che ha promosso la causa con il ricorso di sei cittadini discriminati, hanno ottenuto giustizia.
Il Tribunale di Pisa, infatti, con ordinanza del 15/07/2022, ha accertato che con la delibera di Giunta
n.15 del 06/02/2020 inserita successivamente nel Bando Erp, il Comune di Pisa aveva previsto un
regime differenziato tra cittadini italiani e stranieri nell’accesso alle graduatorie per l’edilizia popolare.
Nell’art. 2 del bando veniva richiesto ai soli cittadini originari da Paesi extraue che facevano domanda ed ai familiari maggiorenni, di presentare idonea documentazione di non possidenza di beni immobili
nel Paese di origine.
Il suddetto requisito, tuttavia, era discriminatorio in quanto “poneva evidentemente a carico degli stranieri un onere documentale non richiesto ai cittadini italiani. La richiesta indirizzata ai soli stranieri rendeva non solo maggiormente oneroso per costoro l’accesso al bando e dunque agli alloggi, ma altresì – quanto meno per una considerevole parte di stranieri – impossibile l’assegnazione di un alloggio di edilizia residenziale. Il requisito di non possidenza si traduce, quindi, in una limitazione o addirittura in una preclusione all’accesso all’edilizia residenziale pubblica.”
Questa ordinanza ci rincuora e ristabilisce un principio fondamentale di eguaglianza delle persone
difronte alla legge così come richiamato nella nostra Costituzione.
Resta l’amaro in bocca per tutti quei cittadini coinvolti nella vicenda che sono stati costretti a prendere l’aereo per recarsi nel Paese di origine e richiedere una documentazione spesso impossibile da reperire, soprattutto in quei paesi in cui non esiste un catasto. Senza considerare, infine, che anche quando veniva rilasciata spesso il Comune non l’accettava ai fini della domanda.
Queste persone hanno subito costi improponibili per cercare di ottenere un documento che solo a loro in
quanto di origine straniera veniva chiesto.
Siamo orgogliosi di essere stati tra i promotori di questo procedimento giudiziale e ci auguriamo che sia di monito per chi intendesse procedere con l’esclusione delle persone dal diritto alla casa con metodi discriminatori.
L’offerta di edilizia popolare va incrementata a partire dalla ristrutturazione di quegli alloggi sfitti che nella sola Pisa risultano essere un centinaio.
Firmato: Sunia Cgil, Sicet Cisl, Unione Inquilini di Pisa