Iss, in Italia 1.800 consultori, 60% in meno del fabbisogno. Ogni 32mila abitanti invece di 20mila

Iss, in Italia 1.800 consultori, 60% in meno del fabbisogno. Ogni 32mila abitanti invece di 20mila

In Italia ci sono circa 1.800 consultori familiari, uno ogni 32.325 residenti, un numero ben al di sotto di quanto stabilito dalla Legge 34/1996, che ne prevede uno ogni 20.000 abitanti. In pratica, in Italia i consultori sono il 60% in meno di quanti ne servirebbero. È quanto emerge dall’Indagine nazionale sui consultori familiari 2018-2019 pubblicata dall’Istituto Superiore di Sanità (Iss). Dall’indagine emerge che solo 2 Regioni e 1 Provincia autonoma (Pa) ha un consultorio per un numero medio di residenti compreso entro i 20.000 (Pa di Bolzano, Valle d’Aosta e Basilicata), mentre in altre 5 Regioni e una Pa il numero medio è superiore a 40.000 residenti per consiglio familiare, in pratica un bacino di utenza per sede consultoriale doppio rispetto a quanto previsto dal legislatore. I consultori sono, inoltre, diminuiti nel tempo. Nel 1993, in Italia, era disponibile circa un consultori familiare ogni 20.000 residenti, nel 2008 ne risultava uno ogni 28.000. I dati sul numero medio di utenti dei consultori per 100 residenti del bacino di utenza, indicatore della capacità attrattiva dei consultori, mostra al primo posto la Valle d’Aosta, con un numero medico di utenti per 100 residenti pari a 14,6, seguita da Emilia- Romagna, Toscana, Umbria e Abruzzo, con valori compresi tra 8 e 10%. Si evidenzia, dice l’indagine, “un generale sottodimensionamento del personale”. Più basso di quanto previsto è anche il numero di ore di presenza delle principali figure professionali previste per rispondere al mandato istituzionale dei consultori. In particolare, rispetto allo standard di riferimento, il valore medio delle ore di lavoro settimanali rilevato dall’indagine è inferiore di 6 ore per la figura del ginecologo, di 11 ore per l’ostetrica, di un’ora per lo psicologo e di 25 ore per l’assistente sociale, con una grande variabilità regionale: si va, per il ginecologo, dalle 5,4 ore settimanali per 20mila residenti nella Pa di Bolzano alle 22,4 ore in Emilia-Romagna, per l’ostetrica la variazione va da 12,4 ore in Liguria a 80 ore nella Pa Trento. Anche la disponibilità di psicologi e assistenti sociali “appare generalmente sottodimensionata e molto variabile”. (ANSA).

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