La curva dell’epidemia di Covid-19 cresce ormai in modo esponenziale a livello nazionale, come non accadeva dal novembre scorso, e nei pronto soccorso si tornano a vedere casi di polmonite e un grande numero di casi asintomatici, individuati grazie al test obbligatorio in queste strutture anche per chi accompagna coloro che hanno bisogno di cure: è quanto sta accadendo in questa ondata estiva, nella quale è caduto in moltissimi casi l’obbligo di indossare le mascherine. A portare allo scoperto queste realtà sono il Nobel Giorgio Parisi, per il quale l’epidemia di Covid-19 in Italia è entrata in una “zona di chiaro aumento esponenziale solido e costante da quasi due settimane”, e il presidente nazionale del Servizio Sanitario di Urgenza 118, Mario Balzanelli: “ricominciamo a vedere cose che non vedevamo più: mentre le precedenti versioni di Omicron risparmiavano le vie aeree inferiori, ora stiamo ricominciando a vedere polmoniti provocate dalla Omicron BA.5, che riesce a raggiungere gli alveoli polmonari”. Una situazione nella quale, secondo i due esperti, non è comprensibile che si riduca l’obbligo di indossare le mascherine. Un provvedimento che Parisi ha definito “assurdo”, riferendosi alla decisione presa il 30 giugno nel Protocollo di aggiornamento delle misure anti-Covid negli ambienti di lavoro e reso noto dal ministero del Lavoro dopo il confronto con i ministeri di Salute e Sviluppo economico, Inail e parti sociali. Anche secondo Balzanelli, “le mascherine Ffp2 dovrebbero essere obbligatorie negli ambienti chiusi e in quelli sovraffollati”. “Ci troviamo in una situazione seria, nella quale – ha rilevato Parisi – i casi raddoppiano in poco più di dieci giorni e cominciano ad avere effetti anche sui ricoveri, che fra 10 giorni potranno superare i 10.000 nei reparti ordinari, mentre gli ingressi nelle terapie intensive sono raddoppiati rispetto a un mese fa”. E’ possibile quindi, che gli ospedali possano tornare “in una situazione di sofferenza”. Nei pronto soccorso, ha detto “Balzanelli si cominciano a vedere desaturazioni, soprattutto nei pazienti oncologici ed ematologici, nonostante la quarta dose del vaccino”. In generale, aggiunge, “si stanno riempiendo i reparti di malattie infettive” e si rilevano anche sintomi gastrointestinali, che sono fra le modalità di espressione clinica del virus SarsCov2. A completare il quadro, l’Istituto Superiore di Sanità (Iss) nel suo “Report esteso su Covid-19” indica che i casi di reinfezione da virus SarsCoV2 sono aumentati in Italia del 9,5% nell’ultima settimana, rispetto a quella precedente, e osserva inoltre che “in questa fase, caratterizzata dalla circolazione di varianti altamente trasmissibili, c’è verosimilmente stato un forte aumento della quota di persone che hanno avuto un’infezione non notificata ai sistemi di sorveglianza”, cosa che “potrebbe portare alla sottostima del tasso di incidenza”. Sono alti anche i numeri dell’aggiornamento quotidiano del ministero della Salute, che segnala 84.700 nuovi casi in un giorno, contro gli 86.334 del giorno prima. Sono stati individuati con 325.588 test, fra molecolari e antigenici rapidi, con un tasso di positività del 26%, contro il 27,3% di 24 ore prima. Sempre in 24 ore i decessi sono passati da 72 a 63. Per quanto riguarda i ricoveri, sono 275 nelle terapie intensive, 11 in più in un giorno, con 40 nuovi ingressi giornalieri; nei reparti ordinari sono 7.035, ossia 205 in più in 24 ore. I siti che calcolano l’indice di contagio equivalente a Rt segnalano infine valori che si confermano sopra 1, pari a 1,5 per gli esperti di CovidTrends, e a 1.47 per il sito CovidStat dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn), con un margine di incertezza compreso fra 1.87 e 1.16. di Enrica Battifoglia (ANSA).
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