Edilizia, Carletti (segretario generale Fillea Cgil Firenze): “Salvaguardare la cessione dei crediti dei bonus, e renderla più equa consentendola – per le case non in condominio – solo a Isee sotto una certa soglia: bisogna differenziare tra cittadini che possono anticipare le diverse somme e persone meno ricche”. Appello alla politica: “Si coinvolgano Cdp e Poste per aiutare le imprese in difficoltà, servono strumenti certi e per un tempo certo, combattendo truffe ed evasori”.
Nonostante la ripresa del settore, sono aumentati i prezzi ma non i salari degli operai edili: in un anno rimasti pressoché stabili a Firenze (da 10,5 euro a 10,6 l’ora)
Durante il lungo periodo delle necessarie restrizioni anti Covid, dove l’economia nazionale e ancor di più quella fiorentina hanno registrato una gravissima contrazione nella produzione dei propri volumi di ricchezza e occupazione, il settore delle costruzioni – e nello specifico quello dell’edilizia – ha contribuito fortemente ad impedirne un drammatico e irreversibile crollo e a generare la indubbia ripartenza. Tuttavia, non si è registrato parallelamente un aumento dei salari: a Firenze tra marzo 2021 e marzo 2022 un’ora di lavoro – dati Cassa edile – viene pagata in modo pressoché stabile (da 10,5 euro a 10,6 l’ora), e questo nonostante l’aumento dei cantieri e delle opere (tipico di un settore in ripresa) e dei carichi di lavoro.
“E’ evidente che l’attuale condizione di forte vivacità del settore edile, soprattutto a Firenze, che ha visto anche una ripartenza degli appalti pubblici, è data dalla spinta propulsiva ricevuta a seguito dell’attivazione dei bonus fiscali del 110% e del rifacimento delle facciate. Nella prima fase di attivazione di questi strumenti si sono registrati diversi casi distorsivi, quali un aumento dei prezzi, la scarsità di mano d’opera qualificata, concorrenza sleale tra imprese attraverso il dumping contrattuale e l’aumento dei carichi di lavoro e dell’orario di lavoro, senza registrare significativi aumenti salariali, con truffe e imprese fantasma che tanto danno hanno generato all’erario e alle tantissime aziende sane del settore e della città”, dice Marco Carletti, Segretario Generale della Fillea Cgil di Firenze, il quale continua: “E’ evidente a tutti, o almeno lo dovrebbe essere, che un conto è porre rimedi alle distorsioni e alle truffe, endemicamente italiche, un’altra cosa e rinunciare allo strumento della cessione del credito. Questo strumento deve essere salvaguardato e potenziato, oltre che reso maggiormente equo ed efficace. E’ il giusto strumento per intervenire nel recupero e nell’efficientamento energetico del costruito, a partire dai fabbricati condominiali delle fasce sociali più deboli, le quali non hanno la capacità finanziaria di anticipare le ingenti risorse finanziarie necessarie. E’ indispensabile salvaguardare il buono prodotto dai recenti decreti sui temi relativi ai soggetti finanziari abilitati, la qualificazione delle aziende esecutrici, la lotta al lavoro nero, l’individuazione del giusto contratto di lavoro da applicare, il Durc per congruità. Questa grande e positiva esperienza legislativa deve essere protetta, attraverso l’adozione di strumenti certi e per un tempo certo. L’incertezza e la più grande nemica di ogni azione e questa incertezza viene prodotta dal sistema bancario e finanziario oltre che dalla politica”.
Ed è proprio quest’ultima che – per il sindacato – deve attivarsi prontamente per porre i rimedi. Carletti si unisce alla segreteria nazionale della Fillea Cgil nel chiedere:
• che s’intervenga prontamente ad affrontare le difficoltà di tutte quelle imprese che, contando su una normativa che consentiva la cessione dei crediti, hanno sottoscritto contratti e che oggi sono in gravi difficoltà. E’ indispensabile che tutta la politica fiorentina e Toscana lavori affinché il governo autorizzi la Cassa Depositi e Prestiti e le Poste Italiane a riattivare i canali finanziari per l’acquisizione dei crediti ceduti a terzi nel 2020 e 2021 purché questi crediti siano tracciati o tracciabili.
• Di predisporre un Testo unico dei vari incentivi del settore edile, rafforzando le condizioni senza le quali non è consentito l’accesso ai vari incentivi, a partire dalla qualificazione delle aziende abilitate, applicazione del Contratto nazionale edile e conseguente formazione professionale e sulla sicurezza nel lavoro, prevedendo obiettivi di efficienza energetica e antisismica da raggiungere e certificare.
• Di prevedere dall’anno prossimo che lo strumento della cessione del credito e la percentuale più alta di incentivo, sia disponibile nei prossimi anni esclusivamente per quei condomini che migliorino di una classe sismica o di almeno 2/3 classi energetiche il proprio fabbricato.
• Che la percentuale del 110% resti attiva per le case in Edilizia Residenziale Pubblica. Per le case non in condominio, prevedere che la cessione di credito sia consentita solo a fronte di condizioni Isee sotto una certa soglia.
Conclude Carletti: “Firenze e la Toscana si devono impegnare affinché in Italia si difendano e si renda strutturali i vari incentivi, indispensabili per ridurre i consumi energetici, mettere in sicurezza il patrimonio edile, abbattere le barriere architettoniche, per la sicurezza e la sostenibilità ambientale. Questi obiettivi non si potranno mai raggiungere se non si produce certezza nelle programmazioni pubbliche e private, combattendo le truffe e gli evasori. Allo stesso tempo dobbiamo essere capaci di differenziare tra cittadini che possono anticipare le diverse somme avendone disponibilità e persone meno ricche, che solo tramite lo strumento della cessione dei crediti potranno qualificare la propria casa”.
GLI ULTIMI DATI FIORENTINI DEL SETTORE
Secondo i dati della Cassa edile fiorentina, che confrontano il mese di marzo 2021 con il mese di marzo del 2022, quanto alle ore ordinarie lavorate si passa da 1.012.039,90 a 1.222.951,40 (+21%). Quanto al numero di lavoratori impiegati, si passa da 7072 a 8272 (+17%). Circa il numero di imprese, si passa da 1478 a 1697 (+15%). Infine, la massa salari: si passa da 10.656.932 a 13.010.664 (+22%).
Dividendo la massa salari con le ore lavorate, si scopre che tra marzo 2021 e marzo 2022 nel fiorentino un’ora di lavoro viene pagata in modo pressoché stabile (da 10,5 euro a 10,6 l’ora), e questo nel mentre aumentano i cantieri, le opere (cosa tipica di un settore in ripresa) e i carichi di lavoro.