Siglato il rinnovo che riguarda oltre 210 mila lavoratrici e lavoratori di oltre tremila aziende. Tra le novità: più welfare, formazione, parità di genere, lotta alle molestie e un montante salariale triennale di 4.750 euro per il livello D1. Falcinelli, Filctem: “È il modo migliore per difendere il salario dall’inflazione”
Sottoscritta nel tardo pomeriggio di oggi l’ipotesi di accordo per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore chimico farmaceutico. Ad annunciarlo sono le rappresentanze sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e quelle aziendali di Federchimica e Farmindustria. Il nuovo contratto avrà una vigenza triennale dal 1° luglio 2022 e interesserà una platea di 210mila lavoratori in oltre tremila aziende. La parola passerà ora agli addetti del settore che dovranno esprimersi nelle assemblee e approvare l’intesa. Eccone i dettagli:
Per la parte economica, previsto un aumento sui minimi. Per quanto riguarda il livello D1, nel triennio sarà di 204 euro diviso in cinque tranche. Il montante complessivo nel triennio sarà pari a 4.750 euro. Per quanto riguarda il welfare contrattuale, è importante la valorizzazione dell’aliquota mensile del fondo previdenziale Fonchim che dal prossimo rinnovo permetterà d’inserire il welfare contrattuale nel computo del salario. Tante le novità normative inserite in questo rinnovo contrattuale: sul tema della parità di genere le parti hanno espresso la volontà di promuovere nei luoghi di lavoro la cultura e il rispetto della dignità della persona e del contrasto alle violenze e alle molestie, con l’obiettivo dell’inclusione sociale e della parità di genere, anche retributiva.
Per quanto riguarda il tema del welfare, le parti hanno concordato di attivare un meccanismo di accesso al sistema di welfare contrattuale per i lavoratori non iscritti. Per quanto riguarda il delicato tema della malattia, il trattamento economico ricomincerà ex novo dopo il quattordicesimo giorno di ricovero ospedaliero rispetto agli attuali 21. Per la formazione è previsto l’aumento a 2,5 giornate su progetti formativi collettivi. Rilevante la novità in tema di politiche attive del lavoro con la certificazione delle competenze in seno alla bilateralità, in modo da creare un vero e proprio ambito d’incontro tra domanda e offerta per le esigenze del settore. Utile strumento nei momenti di ristrutturazione aziendale, ma anche nello sviluppo e crescita delle imprese.
Nel nuovo contratto nazionale saranno delineate le linee guida sul processo di trasformazione digitale che affronterà i temi dell’organizzazione del lavoro (orari, modalità di prestazione, competenze, inquadramenti), delle competenze e della formazione (nuove figure professionali), dell’occupazione e dell’occupabilità (scuola e formazione continua), del coinvolgimento e della partecipazione, delle relazioni industriali, della sicurezza, della salute e dell’ambiente.
Per il segretario generale Filctem Cgil, Marco Falcinelli, l’aumento di 204 euro sui minimi è il modo corretto per difendere il salario dall’inflazione: “Quello appena siglato è un contratto che è più vicino al mondo del lavoro e dei lavoratori, con un modello che conferma la nostra idea di contrattazione. Un accordo moderno – prosegue Falcinelli – che guarda al futuro e alla transizione digitale, regolando nel modo giusto i tempi di lavoro e di vita in un contesto generale in costante mutazione”.
Secondo il leader dei chimici della Cgil: “Questo risultato si è reso possibile grazie all’impegno e alla responsabilità delle organizzazioni sindacali e delle associazioni datoriali. Un sistema di relazioni che porta avanti un lavoro continuo e che da domani sarà al lavoro per il prossimo rinnovo. Speriamo – ha concluso il segretario generale della Filctem Cgil – che questa intesa possa essere di supporto e di sostegno anche per altri contratti in attesa di rinnovo”.
Soddisfazione esprime anche Federchimica, rimarcando che il rinnovo è stato firmato “ancora una volta in anticipo sulla scadenza del contratto, a dimostrazione di relazioni industriali collaborative, partecipative e moderne, che contribuiscono a rendere il settore sempre più competitivo”. L’associazione degli industriali, inoltre, sottolinea che al centro dell’accordo vi sono “un adeguamento economico e alcune disposizioni normative con l’obiettivo di garantire maggiore produttività, flessibilità e competenze”.
Di David Colella da collettiva.it