Fortissima preoccupazione per la tenuta del sistema socio-sanitario provinciale che presenta notevoli criticità aggravate dalla carenza di personale e dai ritardi nello sviluppo dei servizi territoriali e delle innovazioni necessarie negli ospedali di Livorno, Valli Etrusche, Elba”. Così Cgil, Cisl e Uil che si sono riunite oggi a Livorno per sostenere lo stato di agitazione dichiarato dalle rispettive categorie della sanità in vista del periodo estivo dove si prevede un iper-afflusso di utenza in ospedali e strutture sanitarie. La Regione Toscana, sottolineano i sindacati in una nota, deve dare mandato ai direttori generali di rispettare l’accordo sottoscritto a gennaio 2022 che prevede la revisione dei piani di fabbisogno del personale, che va correlato alla effettiva produzione dei servizi rispettando orari di lavoro ed il necessario riposo degli operatori fortemente stressati dopo il lungo e pesante periodo pandemico e di convocare urgentemente i tavoli di confronto. “Anche nel 2021 – spiegano le sigle sindacali – le ferie non godute dagli operatori sono stimate in circa 150mila ore equivalenti ad oltre 110 dipendenti in servizio che si aggiungono al grande cumulo non smaltito negli anni che ammonta ad un costo non pagato di circa 40 milioni di euro. Ciò significa meno riposo e più stress da lavoro con un impatto negativo sulla sicurezza e la qualità dei servizi. Significa anche zero sviluppo nei servizi fondamentali quali l’abbattimento delle liste di attesa diagnostiche e chirurgiche ed alti carichi di lavoro nei Pronto soccorso e nel 118”. Una condizione non accettabile per Cgil, Cisl e Uil per i quli è urgente un piano straordinario di programmazione e di sostegno alla formazione di nuovi medici, infermieri, oss, tecnici sanitari: “Nonostante le intenzioni dichiarate da Regione ed Azienda – concludono – la mancanza di personale impedirà il raggiungimento dell’obiettivo di ridurre le lunghe attese sopportate dai cittadini”. (ANSA).
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