Lavoro: Orlando, nessun ricatto ma serve alzare i salari Avremo un pezzo di mondo del lavoro che sprofonda in povertà

“Altro che ricatto. La proposta è quella di mettersi intorno a un tavolo, di fare un accordo per garantire che le risorse che arrivano alle imprese, e che sono assolutamente necessarie, vadano a finire in parte sui salari, sostenendo, magari con incentivi differenziati, le imprese che rinnovano i contratti”. Lo afferma il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, in un’intervista a ‘La Stampa’ tornando sulla polemica con Confindustria per la proposta di sostenere le imprese che rinnovano i contratti e aumentano i salari. “Mi pare un tema che riguarda il ministro del Lavoro ma anche complessivamente il Paese, perché se i salari più bassi non crescono avremo un pezzo del mondo del lavoro che sprofonda nella povertà e avremo il rischio di una caduta della domanda interna – prosegue – si poteva rispondere ‘non è questa la strada, però discutiamone’. Si è risposto così e mi pare un’indicazione politica sulla quale riflettere”. Confindustria propone piuttosto un intervento sul cuneo fiscale e secondo il ministro “una cosa non esclude l’altra. La riduzione del cuneo fiscale, su cui siamo tutti d’accordo, può aiutare i lavoratori nel loro insieme, ma esiste un drammatico fenomeno di lavoro povero, che la riduzione del cuneo non risolve. Serve anche un adeguamento dei livelli salariali più bassi perché altrimenti abbiamo un duplice problema: l’inflazione che si mangia i salari e la disuguaglianza molto grande all’interno del mondo dei salariati”. Orlando ritiene poi un nuovo scostamento di bilancio “abbastanza probabile”. “Non voglio parlare al posto del ministro Daniele Franco – precisa – ma la ritengo un’eventualità che cresce con il crescere della situazione drammatica che deriva dalla guerra”. (ANSA).
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Incidenti lavoro: Orlando, stiamo potenziando Ispettorato
Per le vittime sul lavoro “non esiste un provvedimento risolutivo, esiste un lavoro da fare che produce effetti nel tempo. Il lavoro che stiamo facendo è potenziare l’ispettorato nazionale del lavoro, coordinare con le Regioni il rafforzamento degli uffici competenti sui controlli, investire di più sulla formazione, sulla prevenzione, anche attraverso una puntuale applicazione dei contratti di lavoro”. Lo ha detto il ministro del Lavoro Andrea Orlando a margine della preview dell’opera “Il Quarto Stato” di Pellizza da Volpedo che, da Milano è arrivata in mostra a Palazzo Vecchio a Firenze. “Io insisto molto sul tema dei contratti – ha aggiunto -, abbiamo introdotto una norma che condiziona il rilancio al 110% per l’edilizia, uno dei settori tra i più colpiti da questo fenomeno, che subordina il rilascio all’applicazione dei contratti comparativamente maggiormente rappresentativi. Questo perché chi ha quel tipo di contratto è abbastanza probabile abbia seguito un tipo di percorso di formazione”. Orlando ha osservato che “andare delle persone a lavorare in luoghi di lavoro senza un’adeguata formazione crea livelli alti di rischio. E poi ci sono temi di base, strutturali, che si riflettono anche su questi numeri: sono dimensioni delle imprese e precarietà del lavoro. Questi due aspetti non sono direttamente associati alla sicurezza ma hanno molto a che vedere con le condizioni che generano insicurezza”. (ANSA).
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Orlando, su salario minimo risposta sindacati incoraggiante  ‘Per il momento una indisponibilità da Confindustria’
Sulla proposta di salario minimo la risposta dei sindacati “è incoraggiante, anche se c’è naturalmente da lavorare. Quella di Confindustria mi pare per il momento una indisponibilità, non c’è niente da commentare anche perché un percorso come questo si fa se si comincia a trovare un terreno comune tra le parti sociali”. Così il ministro del Lavoro Andrea Orlando parlando con i cronisti a margine di un’iniziativa a Firenze. (ANSA).
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