Operai licenziati, Ispettorato lavoro sospende attività ditta Trovati 6 lavoratori a ‘nero’ su 13

E’ stata sospesa l’attività dell’azienda di Campi Bisenzio (Firenze) che, secondo quanto denunciato dal sindacato, avrebbe licenziato 5 lavoratori pakistani che si erano rifiutati di effettuare turni di dodici ore e di lavorare il giorno di Pasquetta. Lo rende noto l’Ispettorato del lavoro dopo i controlli effettuati ieri nella ditta da ispettori e carabinieri. “Al momento dell’accesso ispettivo, sono stati trovati, intenti alle macchine da cucire e alle macchine stiratrici, 13 lavoratori, tutti di nazionalità cinese; di questi, 6 sono risultati occupati totalmente in nero, in assenza di preventiva comunicazione di instaurazione del rapporto di lavoro”. Così nei confronti dell’azienda è stato adottato il provvedimento di sospensione per lavoro irregolare. In particolare, spiega una nota dell’Inl, due dei lavoratori “erano in possesso del solo passaporto ed erano privi di titolo valido per lo svolgimento di attività lavorativa sul territorio italiano, mentre per altri due è stata prodotta documentazione relativa alla procedura di emersione per lavoro domestico, avviata da un datore di lavoro diverso da quello ispezionato”. Sono in corso ulteriori accertamenti.
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Operai licenziati: Nardini-Fossi,quadro grave e preoccupante
“Ringraziamo il ministero del Lavoro e delle politiche sociali, il ministro Andrea Orlando, che abbiamo informato subito, appena emerse le prime notizie, ed ha attivato immediatamente l’Ispettorato del lavoro per le verifiche. A questo proposito vogliamo appunto ringraziare anche l’Ispettorato nazionale del lavoro per l’importante attività che sta svolgendo”. Così l’assessore al lavoro della Regione Toscana Alessandra Nardini e il sindaco di Campi Bisenzio (Firenze) Emiliano Fossi in merito a quanto denunciato da un’organizzazione sindacale rispetto a cinque lavoratori pakistani licenziati dalla ditta per cui lavoravano, dopo essersi rifiutati di fare turni da 12 ore e lavorare a Pasquetta. “Quanto emerge dalle verifiche dell’Ispettorato e dei carabinieri – sottolineano Nardini e Fossi in una nota – è estremamente grave e preoccupante. La Toscana è da sempre in prima linea contro ogni forma di sfruttamento lavorativo, impegnata nel promuovere e difendere i diritti delle lavoratrici e dei lavoratori. Non ci può essere spazio per situazioni come questa, profondamente lesiva della dignità di donne e uomini”. “Continueremo a seguire con attenzione l’evolversi degli accertamenti – concludono -, anche in coerenza con il lavoro che a livello regionale, insieme ai territori, si sta portando avanti proprio sulla prevenzione e il contrasto dei fenomeni di sfruttamento”. (ANSA).

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