“E’ cambiata molto la mafia, non è più coppola e lupara, oggi sono colletti bianchi, soggetti bi-laureati, plurilingue, con relazioni nazionali e internazionali, sul piano finanziario e economico, importanti e questa rete di relazioni, questi soggetti apparentemente ‘perbenissimo’, la mettono a disposizione della mafia, che quindi assume anch’essa una veste ‘perbene’, che gli dà accesso ai ai salotti buoni dove si fanno gli affari migliori”. Così l’ex procuratore capo di Palermo Gian Carlo Caselli, oggi a Pistoia dove ha incontrato gli studenti toscani nella sala Maggiore del palazzo comunale. A quasi 30 anni dalla strage di Capaci (23 maggio 1992), è stata organizzata dalla sottosezione dell’Associazione nazionale magistrati di Pistoia e dal gruppo avvocati biblioteca del tribunale di Pistoia, in collaborazione con l’associazione Quarto Savona Quindici, una giornata commemorativa, mentre in piazza Duomo è stata esposta la teca che contiene i resti della Fiat Croma ‘Quarto Savona 15’ sulla quale viaggiavano gli uomini di scorta di Giovanni Falcone, che persero la vita nella strage di Capaci. “La mafia oggi – ha aggiunto Caselli – è soprattutto impresa economica, denaro, riciclaggio, tendenza ad insinuarsi in ogni settore di attività economico-commerciale, è un pericolo per l’economia pulita, per la concorrenza onesta, che il Covid ha moltiplicato. La lotta alla mafia non è cambiata, basta sfogliare i giornali: ci sono quasi ogni giorno operazioni, blitz, di polizia, carabinieri, guardia di finanza e magistratura, di grande importanza. Ci vuole un intervento altrettanto robusto per quanto riguarda le relazioni esterne, cioè le coperture e le complicità di collusioni di cui la mafia gode. Ma qui non è soltanto la magistratura a doverlo fare, è anche la classe politica e imprenditoriale”. (ANSA).
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Mafia: Caselli, Covid e guerra la fanno ingrassare
“Il Covid e l’orrore della guerra in Ucraina sono problemi che soffocano obiettivamente ogni altra preoccupazione, però non bisogna dimenticare anche i problemi del nostro Paese”. Lo ha detto l’ex procuratore capo di Palermo Gian Carlo Caselli, oggi a Pistoia, rivolgendosi agli studenti toscani, che ha incontrato nella sala Maggiore del palazzo comunale, nel corso di un’iniziativa commemorativa della strage di Capaci del 23 maggio 1992. “Se la guerra può causare gravi problemi economici al nostro Paese – ha aggiunto -, ecco ancora una volta la mafia che ha nel suo Dna lo sciacallo, l’avvoltoio, potrà approfittare delle sofferenze altrui per ingrassare e la mafia ingrassando avvelena la nostra economia, crea ulteriori problemi, rispetto a quelli che già ci sono di per sé stessi. Di questo bisogno prendere coscienza, bisogna saperlo, per non lasciare che le cose vadano avanti senza neanche poterle fronteggiare”. (ANSA).
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Mafia: Montinaro, importante ricordare e parlare ai ragazzi
“E’ importante ricordare questi uomini che persero la vita nella strage di Capaci, per dimostrare a tutti che sono passati 30 anni, però quel giorno non li hanno fermati”. Lo ha detto Tina Montinaro, vedova di Antonio Montinaro, caposcorta del giudice Giovanni Falcone, a Pistoia dove è intervenuta in occasione dell’esposizione in piazza Duomo dei resti della ‘Quarto Savona 15, la Fiat Croma blindata della scorta sulla quale morirono anche gli agenti Vito Schifani e Rocco Dicillo. Montinaro, insieme all’ex procuratore Capo di Palermo Gian Carlo Caselli ha incontrato stamani gli studenti. ‘I ragazzi devono sapere’, ha aggiunto la donna. (ANSA).
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