Caos organizzativo, ore non retribuite, spostamenti di difficile gestione: assistenti domiciliari (appalto Piana fiorentina), sciopero e presidio con la Fp Cgil a Sesto Fiorentino davanti alla Società della Salute. “Ci auguriamo che la mobilitazione porti committenza e gestore del servizio a rimuovere gli ostacoli organizzativi per il bene del servizio e dei lavoratori”
Sono in agitazione le 40 lavoratrici e lavoratori (in maggioranza donne) del servizio di assistenza domiciliare Oss e Adb (assistenti di base) della Piana fiorentina gestito dall’associazione di impresa, costituita all’uopo, dalle Cooperative Il Borro e Proges, in appalto dalla Società della Salute fiorentina nord ovest: oggi si è svolto uno sciopero (fatti salvi i servizi essenziali) con presidio sindacale delle lavoratrici (con la Fp Cgil) di fronte alla sede della Società della Salute in via Gramsci a Sesto Fiorentino. Ha detto la Fp Cgil: “Lo sciopero avviene dopo sei mesi dal cambio di appalto, dove le lavoratrici hanno da subito visto peggiorare le proprie condizioni di lavoro nonostante le condizioni dalla gara di appalto siano addirittura migliorate; sei mesi nei quali abbiamo tentato attraverso il confronto sindacale di riportare questo servizio ad un modello organizzativo efficace per gli utenti ed improntato sul rispetto delle condizioni di lavoro degli operatori che vi sono impiegati. Ci auguriamo che la mobilitazione porti committenza e gestore del servizio a rimuovere gli ostacoli organizzativi per il bene del servizio e dei lavoratori”.
LE RAGIONI DELLA PROTESTA
I motivi della protesta sono dovuti al caos organizzativo prodotto dalle Cooperative che gestiscono il servizio, che scarica le proprie inefficienze sugli operatori in termini di aumento dei disagi e dei costi, diminuendo con la qualità del lavoro anche la qualità di un servizio storicamente strutturato, che nell’ultimo bando ha addirittura visto rafforzare l’integrazione socio sanitaria dei bisogni degli utenti fragili con il riconoscimento del giusto livello contrattuale alle lavoratrici in possesso del titolo di Operatore Socio Sanitario.
Infatti la cattiva organizzazione dei servizi fa sì che le lavoratrici non abbiano una programmazione del lavoro certa e siano spesso impegnate per una fascia oraria più ampia dei propri contratti di lavoro con ore non retribuite, con “buchi” di orario non retribuiti. Chi ha un contratto part time, ed avrebbe pertanto diritto ad un orario contrattuale predefinito, riceve un orario diverso di settimana in settimana e fatica a raggiungere le proprie ore contrattuali. Chi ha un contratto a tempo pieno può trovarsi giornate di lavoro che vanno dalle tre alle dodici ore. Inoltre, gli spostamenti tra un utente e l’altro, che dovrebbero essere contenuti nei territori limitrofi, avvengono spesso tra territori distanti aumentando il costo chilometrico (l’importo dei rimborsi è fermo da oltre 10 anni), il rischio di incidenti e l’usura del proprio automezzo con cui le lavoratrici sono costrette a spostarsi. Infine, le condizioni di lavoro si ripercuotono sulla qualità dei servizi, quando avviene che alcuni interventi saltino o vengano fatti con ritardo, tanto che ci risulta che qualche utente abbia addirittura pensato di rinunciare al servizio. Il servizio di assistenza domiciliare sulla piana fiorentina, che pure risentiva, dal punto di vista lavorativo, delle problematiche che interessano i lavoratori e le lavoratrici degli appalti, era uno tra i servizi domiciliari maggiormente stabili della provincia di Firenze, con lavoratrici qualificate che ogni giorno rispondono alle necessità di centinaia di utenti ed un impegno da parte delle amministrazioni comunali e della società della salute ad investire su questo servizio. Questo servizio veniva organizzato anche in considerazione dei contratti e degli orari di lavoro, che invece oggi sembrano particolari secondari. Siamo dispiaciuti che lo sciopero produrrà ulteriore disagio ad utenti fragili che necessitino di assistenza (saranno garantiti i servizi minimi essenziali) ai quali abbiamo scritto in una lettera le nostre ragioni, ma crediamo che proprio nell’interesse della collettività occorra aprire una riflessione sulle modalità di erogazione di servizi alla persona come quello dell’assistenza domiciliare sul quale ci saranno importanti investimenti anche attraverso le risorse del Pnrr.
Firmato: Fp Cgil Firenze