Coldiretti, primavera a secco,manca un terzo pioggia Primizie già negli scaffali ma è sos siccità, colture a rischio

Dopo un inverno secco, in Italia la primavera parte con 1/3 in meno di pioggia. Lo afferma la Coldiretti sottolineando che, a fronte di questa situazione climatica, ci sono già le primizie di stagione come asparagi, fragole, fave, carciofi e zucchine. “Nelle campagne il caldo anomalo spiega la Coldiretti – ha provocato il ‘risveglio’ anticipato della natura con le margherite e le primule sbocciate nei campi e mandorli, albicocchi e pesche in fioritura”, ora a rischio in caso di nuove ondate di freddo e maltempo. Ma l’inverno, evidenzia la Coldiretti, ha anche lasciato l’Italia del nord a secco con l’allarme siccità nelle campagne dopo che a febbraio si è aggravato il deficit idrico con un taglio delle precipitazioni che va dall’87% in meno in Piemonte fino al -52% in Veneto. “La siccità nella pianura padana – precisa la Coldiretti – minaccia oltre il 30% della produzione agricola nazionale, fra pomodoro da salsa, frutta, verdura e grano, e la metà dell’allevamento che danno origine alla food valley italiana conosciuta in tutto il mondo”. Nella pianura padana le coltivazioni seminate in autunno sottolinea Coldiretti, come orzo, frumento e loietto, iniziano ora la fase di accrescimento che rischia di essere compromessa dalla siccità. Ma a preoccupare è anche lo sviluppo dei prati destinati all’alimentazione degli animali. Mentre nei prossimi giorni partiranno le lavorazioni per la semina del mais, del girasole e della soia, “ma con i terreni aridi e duri le operazioni potrebbero essere più che problematiche”. La Coldiretti stima che la siccità provochi danni in media per un miliardo di euro all’anno per l’agricoltura italiana, soprattutto per le quantità e la qualità dei raccolti. Da qui il progetto messo a punto con l’Anbi, “immediatamente cantierabile nel Pnrr – sottolinea Coldiretti – per un intervento strutturale che prevede la realizzazione di una rete di piccoli invasi con basso impatto paesaggistico e diffusi sul territorio, privilegiando il completamento e il recupero di strutture già presenti”. (ANSA).

Pulsante per tornare all'inizio