Legge Delega Appalti: Filcams Cgil: La Camera deve ripristinare l’obbligo di inserimento delle clausole sociali nei bandi

Testo approvato in Senato tra conferme positive c’è un pericoloso arretramento con la messa in discussione della clausola sociale. “Questo articolo va cambiato. La Camera deve ripristinare l’obbligo di inserimento delle clausole sociali nei bandi “

Il testo della Legge Delega sugli Appalti, approvato ieri dall’Aula di Palazzo Madama, contiene alcune correzioni rilevanti e condivise dalla Filcams: positivo aver riconfermato il rispetto del Ccnl e le tutele per i lavoratori anche in sub appalto, così come la conferma dell’esclusione dei costi della manodopera e della sicurezza dalla possibilità di ribasso è un integrazione importante, richiesta e sostenuta dalla categoria, ma contiene una norma negativa e grave che per la Filcams va modificata.
“È sbagliato aver lasciato, nel testo approvato, la facoltà di inserire le clausole sociali nei bandi di gara, quando il Codice dei Contratti oggi ne prevede l’obbligo – dichiara Maria Grazia Gabrielli, Segretaria Generale della Filcams Cgil – l’applicazione di questa modifica metterebbe in discussione la tutela occupazionale negli appalti di servizi costituendo un incomprensibile passo indietro di sei anni.”
La Filcams sarà impegnata a mettere in campo tutte le iniziative volte a presidiare i risultati raggiunti nell’assetto normativo attuale, a partire dalla conferma dell’obbligo di inserimento della clausola sociale negli appalti ad alta intensità di manodopera.
Il testo passa ora all’esame di Montecitorio. ” La nostra richiesta è che la Camera operi le necessarie modifiche e ripristini l’obbligo dell’inserimento delle clausole sociali – conclude Gabrielli – solo così si può impedire che ogni cambio di appalto si trasformi in perdita di posti di lavoro e di reddito per centinaia di migliaia di lavoratrici e lavoratori occupati negli appalti di servizi”.
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Appalti, Fillea: “positive correzioni del Senato alla legge delega a tutela dei lavoratori”

“Il Senato, nell’approvare la legge delega sugli appalti, ha introdotto positive correzioni che rafforzeranno, nella traduzione successiva delle norme nei decreti legislativi, le tutele conquistate dal sindacato sia nella versione originale del decreto legislativo n. 50/2016 che nei successivi interventi, in particolare con il decreto semplificazioni del 2020 (contrasto al lavoro irregolare) e con il successivo decreto semplificazioni del 2021 (rispetto del Ccnl, tutele nei lavoratori in sub appalto, ecc.). Di questo diamo atto ai presentatori degli emendamenti e al Governo che li ha accolti con parere positivo”.
Così dichiara in una nota, Alessandro Genovesi, Segretario generale della Fillea Cgil, il principale sindacato delle costruzioni, che prosegue “In particolare si escludono una volta per tutti i costi della manodopera, insieme ai costi della sicurezza, da ogni possibilità di ribasso, a tutela della salute e del corretto inquadramento delle lavoratrici e lavoratori degli appalti. Così come si inseriscono tra i criteri fondamentali le inderogabilità delle misure a tutela del lavoro, della sicurezza, del contrasto al lavoro irregolare, della legalità e trasparenza”.
“Importanti sono le modifiche che prevedono espressamente le massime tutele per i lavoratori in sub appalto e che il riferimento ai Ccnl riguarda le attività svolte “anche in maniera prevalente”.
“Positivi infine i richiami inseriti alla Banca dati Nazionale dei contratti pubblici e al fascicolo virtuale dell’operatore economico e relativi motivi di esclusione da esso segnalati (per esempio il Durc di Congruità negativo) e l’obbligo di revisione dei prezzi al verificarsi di particolari condizioni” conclude Genovesi, che prosegue “ora ci aspettiamo che la Camera dei Deputati migliori ulteriormente il testo uscito dal Senato e che il Governo sia coerente nella traduzione dei principi della legge delega nei decreti legislativi, rispettando la volontà del Parlamento di tenere insieme regole chiare, semplificazione, qualità delle imprese e tutele dei lavoratori in appalto”.

tn  da il diariodellavoro.it

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