Istat, da gennaio 2021 più 729mila occupati. Dipendenti permanenti +2,8%, a termine +11,5%

Nell’arco dei dodici mesi l’occupazione risulta in crescita grazie all’aumento dei dipendenti permanenti (+2,8%) e soprattutto di quelli a termine (+11,5%); una lieve crescita si registra anche per gli autonomi (+0,3%).
A gennaio, la stabilità congiunturale degli occupati è il risultato dell’aumento dei dipendenti permanenti (+0,2%), della diminuzione di quelli a termine (-1,0%) e della stabilità degli autonomi.
A gennaio, rispetto al mese precedente, il numero di occupati è sostanzialmente stabile, i disoccupati diminuiscono e aumentano gli inattivi. La stabilità dell`occupazione è sintesi della crescita del numero di occupati tra gli uomini, i dipendenti permanenti, gli under25 e gli ultracinquantenni e del calo tra le donne, i dipendenti a termine e gli appartenenti alle classi d’età intermedie. Il tasso di occupazione è stabile al 59,2%. E’ la stima preliminare dell’Istat.
Il numero di occupati a gennaio 2022 è superiore a quello di gennaio 2021 del 3,3% (+729mila unità). Tale aumento si osserva per uomini e donne, per qualsiasi classe d`età e posizione professionale. Il tasso di occupazione è più elevato di 2,4 punti percentuali.
Confrontando il trimestre novembre 2021-gennaio 2022 con quello precedente (agosto-ottobre 2021), il livello di occupazione è più elevato dello 0,5%, corrispondente a 120mila occupati in più.
A gennaio “si conferma la sostanziale stabilità dell’occupazione registrata a dicembre, dopo la crescita osservata nel corso dell’anno con le uniche eccezioni dei mesi di agosto e ottobre. Da gennaio 2021, infatti, il numero di occupati è cresciuto di circa 730 mila unità e il tasso di occupazione di 2,4 punti percentuali”, è il commento dell’Istat.
Rispetto ai livelli pre-pandemia, ossia a febbraio 2020, “il tasso di occupazione, pari al 59,2%, è superiore di 0,2 punti, quello di disoccupazione è sceso dal 9,6% all`8,8% e il tasso di inattività, al 35%, è ancora superiore di 0,4 punti”.
Il tasso di disoccupazione scende all’8,8% nel complesso (-0,2 punti) e al 25,3% tra i giovani (-1,3 punti). La diminuzione del numero di persone in cerca di lavoro (-2,3%, pari a -51mila unità rispetto a dicembre) si osserva tra gli uomini e per tutte le classi d’età, con l’unica eccezione dei 35-49enni. La crescita del numero di inattivi tra i 15 e i 64 anni (+0,6%, pari a +74mila unità), sempre nel mese di gennaio, è frutto dell’aumento osservato tra le donne e tra chi ha meno di 50 anni. Il tasso di inattività sale al 35% (+0,2 punti). Rispetto a gennaio 2021, diminuisce sia il numero di persone in cerca di lavoro (-12,9%, pari a -326mila unità), sia l’ammontare degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-5%, pari a -684mila).
A gennaio, la stabilità congiunturale degli occupati è il risultato dell’aumento dei dipendenti permanenti (+0,2%), della diminuzione di quelli a termine (-1,0%) e della stabilità degli autonomi.
Nell’arco dei dodici mesi l’occupazione risulta in crescita grazie all’aumento dei dipendenti permanenti (+2,8%) e soprattutto di quelli a termine (+11,5%); una lieve crescita si registra anche per gli autonomi (+0,3%).
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istat gennaio 2022 occupati-disoccupati

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