Porto Livorno, l’appello della Cgil: “Assumete i precari storici o blocchiamo le banchine”

Livorno, 20 dipendenti Intempo non saranno stabilizzati: “Soci Alp stanno prendendo dipendenti da fuori, stracciate le intese”.
“Si conviene che: qualora si proceda all’aumento della pianta organica del sistema porto, i lavoratori somministrati da Intempo … vengano considerati bacino del sistema portuale dal quale attingere per future assunzioni”. Si legge così nel verbale d’incontro del 30 giugno scorso tra Authority e Cgil, ma oggi il coordinatore regionale Cgil Nidil (nuove identità del lavoro) Filippo Bellandi denuncia: «Soci Alp (l’agenzia per il lavoro in porto) hanno iniziato le visite per procedere ad assunzioni per altre vie. Se Alp, Authority e Intempo non intervengono, la risposta è l’agitazione sindacale». In altre parole: sciopero con il blocco delle attività sulle banchine.
A dicembre, Alp delibera un aumento del personale fino al massimale di 68 unità, per poi chiedere un ulteriore incremento di altre 12 persone (per il quale serve l’ok del ministero). A gennaio, a palazzo Rosciano, l’accordo per gestire la flessibilità sulle banchine attraverso il ricorso agli articolo 17, incontrando il favore delle istituzioni.
“Ci sono sette precari “arcaici” con due decenni di esperienza, e una ventina di lavoratori Intempo impiegati dentro Alp da oltre sei anni. Questi sono partiti “a giornata”, hanno fatto esperienza e formazione, e ora hanno contratti a termine che scadono a fine anno”, racconta il coordinatore, che lancia l’allarme: “Oggi il lavoro c’è. C’è l’accordo e ci sono le condizioni, c’è anche il Covid che aumenta la domanda di lavoratori. Assumendo fuori dal sistema (Alp prevede il ricorso all’Ima, l’“indennità di mancato avviamento”, che utilizza soldi pubblici) si creano un esercito di nuovi precari e un precedente pericoloso, con il rischio che si apra una voragine”.
C’è poi un altro fronte, quello. “Questi lavoratori hanno frequentato 400 ore di formazione teorica e pratica per la sicurezza, seguendo un corso per ogni funzione. Gli altri andrebbero formati», avverte ancora Bellandi; laddove gli altri «potrebbero essere assunti già a metà febbraio”.
“Ferma restando la libertà d’impresa degli operatori portuali, sostenere tale approccio risulta importante anche nell’ottica di un progressivo consolidamento dell’organico”, si legge ancora nel verbale. “La libertà d’impresa è costituzionalmente garantita, ma non si può creare nuovo precariato. Il sistema non può permettere alle ditte di scaricare le proprie scelte sui precari”, ribadisce il coordinatore, aggiungendo che “se poi c’è la volontà di fare assunzioni a tempo indeterminato, noi siamo sempre d’accordo”.
Resta il fatto che «questi lavoratori non hanno mai ricevuto richiami disciplinari, e – anzi – in qualche caso hanno ricevuto degli “encomi”. E adesso potrebbero vedersi ridurre gli orari di lavoro e allontanarsi un impiego stabile», prosegue Bellandi, che insiste: «Allo stesso tempo non vogliamo bloccare l’attività del porto, ma pretendiamo la tutela dei lavoratori. Altrimenti – conclude – siamo pronti allo sciopero».
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