Mafia: pg, infiltrata in Toscana? Forse presenza consolidata “Preoccupanti cointeressi con settori dell’economia”

“L’attività delle mafie e delle altre organizzazioni criminali è continuata senza sosta nel territorio della Toscana, confermando l’esistenza di meccanismi di infiltrazione nel tessuto economico della regione, sviluppatisi a tal punto da indurre a doversi chiedere se, in tempi di pandemia, pur nella perdurante assenza di insediamenti tipici delle mafie tradizionali, abbia ancora senso parlare di semplici infiltrazioni o debba invece ritenersi di essere di fronte a una presenza ormai strutturata, stabile e consolidata”. Così il procuratore generale di Firenze Marcello Viola, intervenendo oggi all’inaugurazione dell’anno giudiziario. “Suscitano preoccupazione e allarme – ha aggiunto – i segnali sempre più frequenti di cointeressenze tra criminalità organizzata e alcuni settori del mondo dell’economia, a volte con il coinvolgimento di imprenditori e di professionisti”. (ANSA).
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Ennesima conferma, la mafia non dimentica. Escono dal carcere e tornano a minacciare
“Negli anni 2007 – 2011 lo Stato italiano ha inflitto colpi durissimi alla camorra dei casalesi.
Oggi a distanza di anni, chi non è stato condannato all’ergastolo è uscito di prigione o sta per uscirne.
Questo porta ad una situazione di instabilità nel territorio campano in quanto si mettono in discussione nuovi e vecchi equilibri.
Instabilità che porta pure a degli improperi minacciosi nei confronti di chi ha rappresentato lo Stato contro i casalesi.
Alla giornalista Marilena Natale è arrivato un messaggio chiaro che è diretto tra gli altri pure all’attuale Procuratore della Dna Cafiero De Raho ed ai magistrati Cesare Sirignano e Catello Maresca.
A tutti loro va la solidarietà totale della Fondazione Caponnetto.
A tutti loro va garantito e rafforzato il meccanismo di sicurezza in quanto la mafia non dimentica e lo Stato non deve essere da meno”.

Lo dichiara Salvatore Calleri presidente Fondazione Antonino Caponnetto
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Minacce a Pm e giornalista, Maresca: “la camorra non è sconfitta, mantenere alta la guardia”
“Purtroppo episodi come questi ci ricordano brutalmente che la camorra non è ancora definitivamente sconfitta”. Così Catello Maresca, magistrato e consigliere comunale di Napoli commenta la vicenda della giornalista casertana Marilena Natale, a cui un uomo ha inviato un messaggio con minacce via chat, nel quale erano rivolti improperi anche contro l’attuale Procuratore Nazionale Antimafia Federico Cafiero De Raho e i magistrati Catello Maresca, Giovanni Russo e Cesare Sirignano. “Al di là dell’episodio che tocca anche me personalmente – aggiunge Maresca, a cui è stata espressa solidarietà da Salvatore Calleri, presidente della Fondazione Antonino Caponnetto – e su cui sono sicuro che la magistratura farà rapidamente giustizia, questa è l’ennesima dimostrazione che lo Stato deve mantenere alta la guardia. Ci aspetta un periodo decisivo per il Paese e, come recentemente ribadito dal Procuratore Nazionale Antimafia, bersaglio anche lui, insieme ai colleghi Russo e Sirignano, delle invettive di questo balordo, le mafie sono più che mai attrezzate per inserirsi nel ghiotto affare del PNRR”. “Dobbiamo vigilare a tutti i livelli – conclude il magistrato napoletano – per evitare un danno dagli effetti irreversibili che deriverebbe dallo spreco delle risorse economiche destinate alla ricostruzione della nostra nazione, dopo la tragedia della pandemia”.
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