Crisi: Bankitalia, Toscana +6% Pil a metà 2021, meno di media. Credito, più 4.2% impieghi

A metà 2021 si stima una crescita del Pil in Toscana di oltre il 6%, inferiore di circa un punto percentuale rispetto alla media italiana. E’ quanto rileva l’indicatore trimestrale Iter della Banca d’Italia, secondo il rapporto di Palazzo Koch sull’economia regionale presentato oggi a Firenze. Per Mario Venturi, direttore della sede di Firenze di Bankitalia, uno dei motivi di questo ritardo “è senz’altro il turismo, che finora non ha recuperato ancora del tutto i livelli pre-pandemia, ed è dovuto anche al fatto che nella stessa industria che ha recuperato a livello nazionale i livelli precedenti la crisi questa ripresa si sta manifestando comunque con differenze settoriali. Nel settore della moda ancora non sono stati recuperati del tutto i livelli pre-pandemia, quindi influiscono le difficoltà di recuperare tutti i livelli pre-pandemia del turismo, e queste differenze settoriali nell’industria”. Venturi ha sottolineato che “le aspettative a breve termine formulate dalle imprese nel nostro sondaggio congiunturale sono favorevoli quanto al fatturato e al recupero degli investimenti”, ma “gravano delle incertezze sia per i rischi di natura globale connessi alla pandemia”, si anche per “le difficoltà di approvvigionamento di materie prime, di semilavorati, connesse anche al forte aumento dei prezzi dell’energia, che potrebbero avere anche un peso maggiore rispetto a quanto si ipotizzava fino a poco tempo fa”. (ANSA).
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Credito: Bankitalia, più impieghi a economia Toscana (+4,2%)
In Toscana nella prima metà del 2021 il credito all’economia è aumentato del 4,2%. Secondo quanto rilevato dalla Banca d’Italia nell’aggiornamento congiunturale al suo rapporto sull’economia regionale. All’accelerazione dei prestiti alle famiglie si è contrapposto, a partire dal secondo trimestre, un rallentamento dei prestiti alle imprese (dal +5,8% di marzo al +4,8% di giugno), in relazione anche alle minori richieste di finanziamenti assistiti da garanzie pubbliche. Le politiche di offerta, secondo Bankitalia, sono rimaste distese, con un’ulteriore lieve riduzione dei margini applicati alla clientela, con un tasso di interesse sui prestiti alle imprese connessi a esigenze di liquidità passato dal 3.9% di dicembre 2020 al 3,7% di giugno 2021. La qualità del credito è rimasta sostanzialmente invariata grazie anche alle moratorie: nella media dei quattro trimestri terminanti a giugno scorso, il rapporto tra i prestiti entrati in deterioramento e i finanziamenti esistenti all’inizio del periodo si è confermato contenuto (1,3%), mentre l’incidenza delle posizioni deteriorate è calata al 6,6%. (ANSA).

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